Sulle strade del Texas dal 2008, Jacob Jones al disco d’esordio svolge senza infamia e senza lode il suo compitino con la
Antioch Road Band, lo stile giovanilistico delle liriche e delle canzoni di
Antioch Road non ha molto pretese, un po' per il tono affettuoso, un po' per la semplicità che non ha poi tanto bisogno di farsi notare sin dalla sempliciotta
Heart Like Mine, un po' per lo sguardo libero (non aggrediscono di certo la realtà, l’ascoltano e la rielaborano solo a tratti), tanto che alla fine dei 10 brani di
Antioch Road si ha l'impressione di aver attraversato temi e questioni leggeri "facendo altro".
Comunque sia, i primi passi nella scena texana mostrano aderenza alla vita da strada con
Highway e
When It Rains It Pours,
Jones e
Mike Boyd iniziano a soppesare le chitarre e anche se pare non accorgersi che a destra c’è chi li supera dopo l’ascolto di
Nothing Better, ma anche dai valzeroni non va poi meglio (
He Sent Me An Angel e
The Last Time). Solo
Devil's Angel e
Antioch Road -texas country roots, chitarre&boots- rompono l’incantensimo e spingono la
Antioch Road Band ad una verifica del proprio stile, solidi riff e cuore stradaiolo da dancehall sopito in precedenza da un conformismo radiofonico troppo prevedibile.
Così la chiusura con la deliziosa
I'm Gone, il country ruspante di
Rough N' Rowdy e la toccante
Texas Cowboy -ghost track, voce e chitarra-, devono rappresentare i confini del prossimo futuro. Lo si spera per il bene della
Antioch Road Band.