SCOTT LITTLE BAND (Barbed Wire and Engine Blocks)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  21/07/2010
    

Dirt roads, sweet tea, and even Georgia rain’ il quotidiano della band di Atlanta della The Scott Little Band ma per Barbed Wire and Engine Blocks si allungano fino al confine tra le piccole cittadine del Texas e del Messico, basta ascoltare l’uno-due ruspante di Mexico e Cowboy Hat Tattoo dove vola libero lo spirito di un country-rock fuorilegge.
Seppur qualche venatura pop, la The Scott Little Band fa intendere di conoscerne sia le forme ironiche che quelle nervose, sanno lavorarle e viverle anche quando la scena introspettiva di Good Love Dies, la conclusiva Ferris Wheel e Down On Me pretende spazio fino ad immergersi nella steel magnetica della splendida Stepping Stones, ballate elettrico-acustiche luminose con cui Barbed Wire and Engine Blocks continua a volare libero.
Senza ripetizioni e vituosismi fine a se stessi, ecco brillare la ruvida Kiss My Cheverolet e con il passo rootsy di Love's Not Enough e le tinte blues di Stumpwater, tiene a ribadire che lo stile avviene così come si presenta nella vita, nessuno viene ad avvisarti, non c’è nulla di apparecchiato.
Così in Barbed Wire and Engine Blocks, diretto e semplice riuscendo ad esprimere il proprio pensiero attraverso brani come The Ballad of Jacob Brown e nel sapore stradaiolo di Until You e Driving Away, il piacere lì diventa centrifugo e anche quelle poche volte dove tende a soffrire -Burning Bridges-, Barbed Wire and Engine Blocks non si sfarina nei diversi stili e promuove la scelta della The Scott Little Band.