TUMBLEDOWN (Empty Bottle)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  02/01/2011
    

Gringos, pistole, donne e fiumi di whiskey per la cowband dei Tumbledown, nel mezzo di Empty Bottle l’ennesima esplosione di energia, giovinezza, ribellione, salti, urli e country-roots fumante. Non si fanno mancare niente sulla rotta per El Paso tra scorribande, tanto buon umore nel segno del motto ‘drinking beer, whiskey & wine’ che Mike Herrera segue sin dagli esordi e soprattutto da quando si è trasferito in Texas come ama cantare nella title-track di questo terzo disco: “We drank it all in Bremerton / The bar went dry in Austin”.
I Tumbledown sembra che incidano sempre lo stesso disco, vero è – piaccia o no – che esiste oramai uno stile riconoscibile sin dalle prime note, dove confluiscono anime e i differenti umori della band, che sanno essere canaglieschi ma romantici, teneri come la nostalgia e amari come i sogni infranti da tenere in ammollo in una bottiglia di whiskey, quell’alcohol che innaffia tutti i brani di Empty Bottle: scoppia fragorosa una musica invadente, muscolare e molto, molto ritmata da Places In This Town alle notti alcoliche della ‘gustosa’ title-track accompagnati dalla chitarra di Jack Parker e dai fratelli Marshall, sotto l’apparente e squillante monotonia di continue sbronze i Tumbledown sbandano inizialmente nella monocorde Meet The Devil, non troppo coinvolgente e a lungo andare fracassona o quando seguono il canovaccio classico di un cowboy nei guai con la legge, nella schitarrata di Arrested In El Paso Blues.
D’altronde non è che ci sia mai stato molto di arguto e profondo nelle loro canzoni, ma il sapore texano quello non è mai mancato, ecco allora dalla Dallas di Great Big World la geografia itinerante di ‘Rolling down Sunset, the sun has never shined so bright’ arriva a schiarire le ombre tra un saltellante e ruspante rock baciato da armonica e honky tonk, alla ballatona piena di humor -come piace alle donne, boots e dancehalls- di She's in Texas (and I'm Insane) che diventa strappacuori e romantica nella parte centrale da St. Peter alla deliziosa A Thousand More Times, lezione classica mantenuta in vita sotto forma di melodie semplici con tocco western nella splendida Dead Man Walking, brano di quelli che schiudono abissi di vite e emozioni.
La steel è l’ideale per seguire le Bad News lungo la strada dove si cercano di scaricarle ma solo la bottiglia può farle sparire, suggestiva Drink to Forget con ‘femmine’ e alcohol a braccetto: ‘I drink to drown my sorrows, I drink to have a good time, cause when I memory haunts me my tears fall like wine’. La bottiglia saldamente stretta nelle mani nella cover (fronte e retro) non ammette scuse. Whiskey sound e Whiskey bottles!