SCOTT WIGGINS BAND (A Thousand Words)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  02/01/2011
    

Dalla zona di Corpus Christi dove è nato il discreto esordio di Only See, la Scott Wiggins Band si è spostata verso Austin a contemplare -un po’ troppo affettuosamente- quel pizzico di notorietà acquisita a suon di ballate poi riversate nel successivo Burn, troppo innamorati di quello che raccontavano come un disco che ripete ossessivamente sempre la stessa nota, tanto che il songwriter Keith Davis ha deciso di riportarli al largo, a Dripping Springs: “If you need a break from the studio, you just walk out and it’s an open field with some cows,” precisa Wiggins. “It’s awesome. It was so tranquil and peaceful. It was very relaxed, and everything went smoothly.”
Aria nuova per A Thousand Words, la leggerezza e la scorrevolezza dell’iniziale Why I Do non devono essere scambiate per assenza di spessore, sebbene le liriche poggiano su pochi appigli (“I tend to write about relationships, whether between a man and a woman or between friends,” aggiunge Wiggins. “I write about life in general—happiness, broken hearts, loneliness”, A Thousand Words da una parte non dimentica di rientrare nell’alveo delle produzioni commerciali, ma dall’altra cerca di farsi strada nel ‘progressive country’ con maggior presenza rispetto al precedente Burn.
La steel guitar illumina la piacevole Stay Gone e la brillante ballata rootsy di The Sounds, fino alle solide Home e So Easy dove l’elettrico non è semplicemente un modo veloce per alzare i toni alti, anzi il rock usato per trattare di piccole cose quotidiane come in Best Dress e Down (scritta con l’amico Mike Eli –perfettamente in linea con l’opaca Eli Young Band), rischiano di azzopparlo il disco, bensì cercando di costruire strutture melodiche variabili seppur ordinate dalla slide, nelle tastiere e piano di Lean, Little Too Long e la conclusiva Silence Is Golden. Alcune belle canzoni e tante buone intenzioni, ma le novità di A Thousand Words sono pochine. Insomma, si resta uguali, o fan o scettici.