80 PROOF BAND (Shadows)
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  Recensione del  31/10/2010
    

Torna la 80 Proof Band con Shadows, cambio alla batteria e al basso ma lo stile resta texano anche se ad un primo ascolto sembra più calcolato, accurato, elegante.
Non di certo vuoto, è uno di quei dischi leggeri dove non c’è l’ansia di affrontare questioni laceranti e domande ultime, robetta sentimentale condita con chitarre, sole texano e rock&roots senza scavare e perlustrare in profondità: l’amore in formato tascabile della ridente Fools Love Song regge eccome anche lungo i confini messicani come nel positivo esordio di Tuesdays At 7 dove brillava One Señorita, Two Margaritas, in Shadows c’è la deliziosa Mexico.
Il singer-songwriter e chitarrista L.D. Whitehead dice che: “As a band we’ve been waiting in the shadows of this music scene, and I feel that this record is really going to be our ‘stepping-out’”, ma gli incroci burrascosi sentimental-matrimoniali che impazzano dalla piacevole title-track a Come Back to My World ad Josie e Leaving Again non hanno niente di originale, anzi c’è dell’impasto 'poppettaro' in quest’ultima e sembra che alla 80 Proof Band stia più a cuore il giudizio del pubblico, non che ciò debba essere necessariamente banale.
Strumentazione varia, dal piano, organo, mandolino, violino e addirittura sax e trombe in quel funky-groove di That Girls Gotta Love che non sarà niente di eccezionale ma in Shadows sebben di passaggio, sembra avere una sua ragione visto che si ripetono e con tutt’altro risultato in Comeback to my World. Comunque mi piacerebbe conoscerla.
Shadows si regge a fatica e tende a mostrare la corda, ma nel girare a vuoto trovano nella parte finale il modo di qualche scatto sufficiente ad alimentare la visione texana, quella degli accenni country di Tonight, del mandolino e slide di Dusty and Tracy, alla brillante rock ballad di More Than Friends e infine nell’omaggio a tutti i fuorilegge della country music con la splendida e vibrante Outlaw Man dedicata al mitico Johnny Cash. Si sa, è la roba facile quella che funziona.
Come dimostra a tratti Shadows, ma con meno autocompiacimento la 80 Proof Band potrebbe ancora regalare sorprese.