La band australiana è al secondo disco nel giro di un solo anno (
Waiting On St George l’esordio) alla carica stile corvi e degli stones aggiungono stavolta anche un pizzico di soul, Shaun Browns trova il modo di miscelare l’impasto aggiungendovi un’immaginario di facile presa sull’ascoltatore, cavalcando l'onda di quel rifiuto di adattamento a una vita sociale che assorbe l’individuo e gli inaridisce lo spirito, e non ultimo il vigore che trasuda dal rock n’ roll.
Born With A Broken Heart e lo scossone di
Say Goodbye to Diamonds diventa immediatamente salutare per il modo in cui le chitarre rompono quello schermo sentimentale insito nel brano e sempre particolarmente odioso, l’armonica di
Deep Water è raggiante, accattivante come la chitarra di Benny James e scorrono via rapide, se ci si ferma per respirare si rischia di perdere qualcosa!
Puro godimento rock ‘n roll è
Tied Up che sembra scritta nel fuoritempo di notti sospese su scenari fumosi e allucinogeni di nightclub illuminati di taglio dalla luce di trombe tanto per allungarne il piacere della melodia, un vortice continuo da
Black Friday a
Get It On (Original Hideaway), da
Cos I Miss You a
Spin the Miracle Dice alla trascinante
Stop the Rumours, i
Dirty York dimostrano una matura padronanza del rock col quale costringono l’ascoltatore a riflettere e a schierarsi entrando in contatto con il lato ‘buono’ in una rock ballad come
Can't Scare the Devil In Me che non ingabbia certamente gli stereotipi del rock.
Un pizzico di atmosfera anche in
World Is Blinding segno di solidità ed equilibrio per il nuovo disco dei
Dirty York e di certo non di facciata, con nel finale un paio di ballate azzeccate come gli intensi sei minuti di
Foolish Side e i sei tra slide e armonica di
Move On Walk Away, passando per il classico
All Been Done Before, il tutto ad avvalorare l’efficacia di
Say Goodbye to Diamonds nel riassumere la mitologia di un’universo del rock riuscendone a dare un’onesta vericidità.