La
Blue Broussard Band non ce l’ha fatta a superare la piena di sentimenti dell’esordio di
All Alone e a Nashville sono riusciti a mettere in discussione il lato più selvaggio della band per rincorrere brani musicali adatti alla programmazione di un canale radiofonico che ha poco di instabile nelle scelte musicali, basta tanto mainstream e cuori sanguinanti.
Eppure i movimenti sconnessi dell’amore di
Undercover Lovers (radio edit) o di
Everything They Had hanno quell’incedere preciso e danzante della telecaster. Peccato che la passione bruci troppo in fretta, resta qualche mandolino/banjo dal sapore roots intorno ad
Thinkin of You e
Dance Alone ma il pop sdolcinato regna sovrano, da
Love Again ad
Eyes un carosello di ammiccamenti, sciommiottate con refrein facilotti e coretti grossolani, dalla melodia prettamente radiofonica come in
Believe e con la profondità e il lirismo di un messaggio sms a sentire
T Shirt Song.
Non aiuta nemmeno il ripescaggio di
All Alone condannata proprio dal (Remix). “
Blue had always been the one singing along in his truck, but he now realized that this was something more”, beh, a sentire
Do This Again sarebbe da augurarsi che Blue riprenda presto il volante e sul solo finale di
Undercover Lovers -la seconda versione in chiusura- riprendere a scrivere veraci texan’ songs.