SOUTHSIDE JOHNNY & THE ASBURY JUKES (Pills and Ammo)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  30/09/2010
    

Dopo il blues di Messin' with the Blues e il Tom Waits ‘rivisited’ di Grapefruit Moon, ora tocca al rock: “I thought it was time for more of a kick-ass rock 'n' roll record than R&B and soul stuff” racconta Southside, “not that that's not fun, but I wanted something a little more aggressive, but still more roots-oriented than the guitar-hero stuff”.
Ebbene Southside Johnny & The Asbury Jukes hanno colpito ancora! Pills and Ammo riesce ad assorbire e a solleticare la nostra ammirazione, altro che segni di stanchezza, i riflessi delle raggianti chitarre dello scoppiettante avvio -Harder Than It Looks e Cross That Line- illumininano immediatamente di una luce imprevista questa ultima fatica in un magma sonoro arricchito da stratificazioni incrociate tra trombe, sax e il piano, gettando uno sguardo fresco e originale su una discografia trentennale.
Nella riscoperta di quella possibilità di pericolo insite nel rock di One More Night To Rock per strade di città che non ti regalano nulla -la fiammante Heartbreak City-, le prime sorprese a modificare brillantemente le coordinate dell’ultimo periodo dei Jukes, e in ogni caso rivedono certezze melodiche acquisite assecondandole al momento giusto con un po’ di sano e pastoso armonica/R&Blues in Woke Up This Morning e You Can't Bury Me, e dove è sempre individuabile lo spirito di Southside quando si cala nella ballata, tre perle, dalla splendida Lead Me On a Strange Strange Feeling a A Place Where I Can't Be Found che piaceranno non solo a chi è in vena di amarcord, toccando il diapason quando il fascino della chitarra e dell’amonica avvolgono piano e fiati.
Non certo esile la scelta di Gary U.S. Bonds ad affiancarlo al microfono in Umbrella in My Drink o quando omaggia Jerry Lee Lewis nel rockabilly sfrenato di Keep on Movin’, perché Pills and Ammo si sviluppa come cerchi concentrici intorno ad un rock n’ roll che non soffre certo di nostalgia, allora prendendo spunto dalla traccia finale, Thank You Southside per aver costruito attorno all’ebbrezza del rock un disco coi fiocchi!