PEAR RATZ (Rat Outta Hell)
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  Recensione del  01/08/2010
    

Lo sguardo sulla waste land texana, paesaggio chiave della wilderness solcata dai The Pear Ratz (la luciferina band di fuorilegge capitanata dal vocalist e chitarrista Bob Strause), resta selvaggia e colorita, ma non lasciatevi ingannare dal profilo animalesco, fiammeggiante della cover di Rat Outta Hell –degna di una minacciosa visione di un quadro di Bosch-, il cuore country batte forte, più del solito. Raccontano storie dal west, citano diavoli e amano le esibizioni muscolari che entrano sottopelle e ci rimangono, roventi solo la chiusura di Anything e l’apertura nel Wildest Branch, in un vecchio saloon familiare immerso nella desolata provincia polverosa, fatta di pura illusione, di sogni ad occhi aperti, l’anima nera la sprigionano nella corde della lead guitar di Chris Nelson, dalle forme psichedeliche incandescenti.
Il passato nella metal band dei Defiance non è solo un ricordo, ma il country/roots della splendida Broke Down and Busted Blvd. tende ad acquisire una maggiore presenza scenica rispetto ai primi dischi, ma il mix tipico texano regge bene: “It's hard to call it 'Texas country' by now. None of us like being labelled - I know that's part of being an artist, but this is music from Texas. This is Texas music". Ecco che la sensualità di pregevoli ballatone come Sunset Woman e Bad Side of Me affidate alla slide malinconica e al country, si vanno a mescolare all’energia (anche di Joe Talbert) in Cheaters, brano scritto a quattro mani con Rich O’ Toole (amici con cui dividono spesso le loro storie non mancano, su tutti resta Jarrod Birmingham) scuote in Back Around o spezzano il dolce andare della deliziosa The Whiskey, e dopotutto c’è bisogno di mettere -o nascondere- ricordi, pensieri, impulsi, speranze e sogni da qualche parte.
Rat Outta Hell è meno rozzo, primitivo, sia quando quando puntano alla melodia, Ozona è un’altra graziosa ballata, sia quando adattano le linee morbide del country all’energia acerba del roots, ma la The Pear Ratz band non delude: dall’aria da dancehalls del country festaiolo di Nice, Ice Cold Bottle of Beer o Light Switch, ai giochi elettro-acustici delle splendide Devil On My Shoulder e di Rose in Paradise. La pura euforia texana alimenta la fiamma anche di Rat Outta Hell, seppur più leggera, ma sempre febbrile.