TOM PETTY AND THE HEARTBREAKERS (Mojo)
Discografia border=Pelle

          

  

  Recensione del  01/08/2010


    

Alla soglia dei 60 anni e con un Live box da poco dato alle stampe, un posto di prestigio nella Rock ‘n roll Hall of Fame, il mito scritto nelle tavole del tempo con gli Heartbreakers sui palchi di tutto il mondo, francamente nessuno se l’aspettava che dalle strade della Florida prendesse l’autostrada per il Sud, quella malinconica della jam, delle radici anni ’70, del blues, del Muddy Waters di Got My Mojo Working che ricorda nel titolo, Tom Petty che al Chicago Tribune ha dichiarato: “This is a record we couldn’t have made in the ’70s and ’80s because we weren’t really good enough as musicians”, sfreccia a bordo di una fiammante corvette lungo le highways dense di un blues chitarristico e ipnotico, e in un certo modo Jefferson Jericho Blues ha la funzione di ‘prendere’ l’ascoltatore, più che di informarlo sulla destinazione, di colpirlo e attrarlo nel tessuto melodico del viaggio di Mojo.
O di atterrarlo, nei quasi sette intensi minuti di First Flash Of Freedom dove il chitarrista Mike Campbell inizia a dar sfogo alla sua versalità, le avventure lungo "this dark highway” di una incantevole Running Man's Bible si tingono di continue metafore, nella morbida sensualità di In The Trip to the Pirate's Cove, la macchina corre libera, il piede affonda sul pedale del gas, ma lungo la strada una gomma li costringe ad abbandonare un dolce appuntamento.
Storie e pensieri on the road che si liberano nell’aria in un continuo gioco di scambi e allusioni, fraseggi di dissonanze malinconiche in No Reason To Cry e Something Good Coming, inframmezzate da blues saltellanti lungo la U.S. 41 con la Cadillac Eldorado di una spassosa Candy tra il troppo alcohol di High in the Morning, negli sprazzi, negli schizzi improvvisi e violenti di una meravigliosa Good Enough e di I Should Have Known It.
La poesia circonda Lover's Touch, Takin’ my Time e Let Yourself Go, un ritorno alla giovinezza, un riappropriarsi del tempo, un modo per liberarsi dalla scansione degli orari predefiniti e dalla fretta, ma anche dalle proibizioni e allora si capisce la paranoica attesa di intravvedere nello specchietto le luci della polizia, scansita dal continuo “Don’t pull me over, Mr. Police Man”, altra perla e per molti dei suoi fans lo spaesamento adesso potrebbe dal formale diventare sostanziale. Attenti!
Credete a Tom Petty:“For the last 10, 11 years, I’ve been immersed in blues. That’s what I listen to all the time and we got caught up in that vibe on this record”, non gli andate incontro di spalle, ciecamente, sarebbe un grosso errore. Mojo è un gran bel disco!!!