Un giovane saggio e poeta del quotidiano, tamente onesto nel raccontare i rapporti tra gli esseri umani da non salvare nulla o quasi del nostro mondo: l’amicizia sempre più finta, l’amore che passa in fretta e per quanto riguarda la passione, nessuno fa veramente ciò che gli piace.
TJ Broscoff è un cantautore di Dallas, città che lo ha conquistato sin da quando scorrazzava da un locale ad un altro con la sua chitarra a suonare quella che poi è diventata ‘good music’: “
I don’t worry if one song may seem too country or another too rock. I hate that everyone tries to put a label on a band. To me, it’s just good music”.
Non è stato poi tutto rose e fiori, le luci del palco hanno nascosto periodi molto duri: ”
Those were dark days. Lost in depression and drugs I completely quit writing and playing guitar for years”, in poche parole TJ scopre che il confine del divertimento è talmente sottile da ritrovarsi dove non ci sono sorrisi e dove senza la famiglia e gli amici diventa difficile riuscire a ritrovare la strada di casa.
Per alzarsi ha dovuto far affidamento sulla sua chitarra che seppur vecchiotta è stata un solido appoggio per tornare a scrivere musica, set acustici che lo hanno riavvicinato al suo pubblico, tra Ft. Worth e Waxahachie e naturalmente Dallas. Un talento che dalla lezione di vita vissuta al cento per cento sulla sua pelle:“…
ninety five percent dedicated to music, two percent is sleep, and three percent is spent with my family” ha saputo ritrovare i giusti valori, quelli di lavorare sodo, senza mai perdere se stesso, riuscendo a pagarsi le bollette e a regalarci un gran bel disco,
Read to Fly.
Texas music ad ampio raggio infarcita di violini in
Trixie, con l’aggiunta di mandolini in
Hold che nella splendida title-track vengono affiancati dalla fisa e dall’elettrico e la ballatona raccoglie una serie di giochi metaforici che si spandono come anelli concentrici in una dolce melodia.
TJ Broscoff non vola ne troppo in basso ne troppo in alto, tutto va a rotoli allora si indurisce il suono con la splendida
Bigger Better Than You ma in
Read To Fly non si allenta mai la suggestione neanche nell’intro morbido di
Atmosphere dal quale si apre un roots in cui sfuggono emozioni, luci e quei sentimenti che avvolgono la parte centrale del disco, affidandosi sempre a mandolini, violini e chitarre, nelle aggraziate
Pillow e
Jamie's heart, pepando a dovere quella perla di
Run e tenendo il ritmo alto anche nella brillante
Love Me Right.
Read to Fly non poteva non chiudersi in bellezza: da
Wrong Side Of The Tracks al tocco torbido dell’incantevole
The Kid, alla fisa che accompagna la ballata struggente di
Maria Dreams e ancora una volta, la penna profonda di
Tj Broscoff ne scongiura la semplice e tranquilla bellezza.