JAKOB DYLAN (Women And Country)
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  Recensione del  01/06/2010
    

T-Bone Burnett resta una garanzia per Jakob Dylan, basta ricordare il successo di Bringing Down the Horse, ma dopo cinque dischi di rock con i Wallflowers ecco l’avventura solista acustica di Seeing Things nel 2008 e quest’ultimo Women and Country, a sincerare che il suo approccio alla melodia ha semplicemente mutato prospettiva, di regolare adesso c’è solo un ideale romantico e il suo esatto contrario come annuncia nella splendida Nothing but the whole wide world, una ballata elegante e seducente, come l’intero disco a dire il vero. Brani come Down On Our Shield, Truth for truth o l’incantevole Holy Rollers For Love, dove Jakob duetta con Neko Case con l’aggiunta di Kelly Hogan, e ambedue rispettano gli spazi di un sentimentalismo senza ammiccamenti, lasciando uno stato emozionale che germina e cresce piano piano ("Neko's a huge character," dice Dylan. "She and Kelly add a huge personality to the record").
Ma il tono lieve volutamente cercato viene colorito anche con sonorità jazzate e waitsiane, Standing Eight Count ma soprattutto quella perla di Lend a hand, tra una tromba malinconica e la chitarra di Marc Ribot, e fa piacere che un songwriter come Jakob Dylan sappia regolare il proprio respiro tra toni minori e sospensioni poetiche notturne dove ama stazionare anche in compagnia di mandolino e violino nella sognante We Don't Live Here Anymore e in Everybody's Hurting, dove mette in scena il dolore di un’economia spietata che scuote la tranquilla vita agreste di periferia dove non resta che attaccarsi alla speranza, un folk-country buio ma baciato dalla luce del violino.
I tempi duri per fortuna anticipano quelli buoni, Yonder Come The Blues, e relega al country del pimpante banjo/mandolino di They've Trapped Us Boys e la struggente slide di Smile when you call me il compito di tenerlo lontano dalle produzioni main-stream capaci di dispensare ad un pubblico medio un suono mediocre. Jakob Dylan ha scommesso negli ultimi anni su una musica che concilia le emozioni con la gradevolezza. Scelta riuscita.