BO PHILLIPS BAND (Dirt Road)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  01/05/2010
    

Non è solo questione di sopravvivenza, lontano dall’offerta di una consolazione appagante, il palco del Colgate Country Showdown -il talent show alla ricerca di nuovi country singers, lo ha sospinto con l’appoggio della radio KYKC sulle Dirty Roads che partono da Stillwater e che non assomigliano di certo a quelle di Nashville, anche se piuttosto ricche per il primo premio da 100.000 dollaroni.
La Bo Phillips Band (il basso di Chris Booth, la batteria di Chris Hempgfling e la chitarra di Nick Tate) ha iniziato a spostarsi in Texas e negli stati vicini, lì il fratellone di Stoney LaRue (dimenticavo questo piccolo particolare!) decide di accantonare la sua professione di insegnante e via di corsa (cos’altro ad osservare la cover) in fuga dalle cose, in fuga dalla realtà che si vive, occupandosi delle cose, delle cose concrete (la musica).
E conoscendo persone e luoghi nuovi sono nate anche ballate, rock-roots alla texana senza dimenticare il red dirt di casa sua, ma precisando: “Is not a genre, but rather a state of mind with music”. Sulla strada la prima cosa da fare è accendere lo stereo, il tempo di trovare la stazione radio giusta, ed ecco Never, Love Like That e la title-track ovvero iniziano i primi calori e luci texane ma anche i primi andirivieni tra soffi di vita e di amore che attraversano il disco insieme a sinceri e appassionati rockacci ben piantati nell’elettrico della slide, come nelle allettanti Cornfed e Tip Jar (Perfect Girl, è il brano più anonimo ma anche il più gettonato, ma si sa da un pubblico dotato di scarsa lucidità critica è del tutto lecito).
Seppur con l’universo femminile poteva essere più incisivo con Love Me Tonight esplora con efficacia l’amore e col giusto entusiasmo da pioniere, quel che trattiene ha valore e soprattutto lascia percepire tutta l’essenza texas country in brani come la pimpante Hitchhiker, storie ironiche e dolorose, malinconiche in un paio di rock-ballads profonde come More to Me e Friends Like You, ma anche intelligentemente sferzanti nelle splendide Peace On Earth e nella più rootsy What Do They Know, riuscendo a creare alla fine l’impatto desiderato dalla Dirt Road impressa nella cover.