BRYCE JANEY (Blues in My Soul)
Discografia border=Pelle

     

  

  Recensione del  01/04/2010


    

Bel disco il quinto del blues-rocker dell’Iowa, Bryce Janey, una passione per le heavy guitars che nei 63 minuti sferzanti di Blues in My Soul non fanno che vibrare in continuazione, con ostinato accanimento, prediligendo come nella scoppiettante meraviglia di Country Fever la forma del monologo costringendo l’ascoltatore a negarsi dell’ascolto di qualsiasi altro suono.
Ha iniziato la sua carriera all’età di tredici anni in un trio chiamato The Janeys, sua madre alla batteria e il padre alla chitarra, suonando nel circondario regionale e nazionale da Chicago fino a Los Angeles, tra il 1991 e il 1993 si è divertito con i migliori bluesman (Buddy Guy, Delbert McClinton, Blues Traveler). La carriera solista è iniziata nel 1995, altri tre dischi a partire dall’anno successivo ma a capo di un trio ha sempre mostrato solidità e qualità, versatilità di suoni, da una Funky Guitar Blues a Get You Off My Mind basate su rituali classici, convenzioni, norme legate al bluesy, rispettoso del genere ma senza strafare, la stessa Mean Old Town, City Underwater o Mission For Love mostrano un Bryce in palla con le parole&melodia, con la solita illuminante impronta chitarristica, indelebile sia nella tosta Runnin' Down the Road che nella splendida Walkin' On A Live Wire, perché lì sulla strada non vuol dire unicamente che conti solo la vittoria, ma che la sconfitta fa parte del gioco.
Si perde anche se si gioca al massimo e si è dato tutto. La vita è al di là dell’ingiustizia. Lap steel e slide compaiono in Another Fine Day, non manca di lanciare qualche frecciata nei confronti di una società proiettata sempre più nel futuro ma distratta sulle cose che veramente contano nel quotidiano, altro bel bluesy-rock di sostanza come Killing Floor e Hard Workin' Man, cupo ma autentico Bryce Janey, emozioni sospese sulle corde della sua chitarra, superba la ‘paludosa’ Medicine Man e la dolcezza-malinconica della conclusiva jam di In This Place. Bryce Janey prende ancora una volta il senso di vuoto di un’anima blues e ne dilata vertiginosamente le sensazioni.