CHAD SULLINS AND THE LAST CALL COALITION (Uphill Battle)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  01/03/2010
    

Nel gennaio 2007 la decisione di finirla con le cover band in giro per l’Oklahoma per tornarsene a Stillwater (la Austin del movimento Red Dirt) a fare il songwriter e non più il camionista, lascia le 18 ruote definitivamente in garage, resta allora solo con la chitarra e tante speranze: Chad Sullins and The Last Coalition sono al disco d’esordio con Uphill Battle, sound tipico della ‘terra rossa’ e roots&whiskey alla texana che spiattellano in dose massicce nella vibrante apripista di Little Things, dolci sentimenti conditi da copiose dosi di riff e le figure femminili con i loro dialoghi impastati di nulla, ma le chiacchiere vuote non restano inespresse ma acquistano un senso, perché Chad le ricopre con la giusta dose di ‘semplicità’ chitarristica, amabile come l’indole stradaiola di This Town a mostrare che la stoffa c’è, oltre all’’ammmore’, Josh Rutz alla lead guitar affianca Chad in solo centrale brillante e cupo, poi il retro bluesy della ruvida e nota Rebel Soul chiarisce il mondo interiore dell’anima ribelle, dura a morire benchè il paesaggio low-middle class, senza difese e senza pudori del quotidiano osserva con spocchia.
Ballatona elettro-acustica è December, bella voce quella di Chad Sullins e regge da solo il viaggio all’indietro della piacevole, notturna, malinconica lettura del passato e il whiskey si va adagiando prendendo di petto (dalla parte del cuore, ovviamente) la title-track dove i segnali d’amore si sprecano ma tanto non bastano mai! Desideri di verifica in un’altro bel rock pastoso, prima di bivaccare nel tepore rootsy di una provincia che mastica polvere da sparo e la lap-steel, ritmo lento per la splendida Shotgun Daddy Blues (Backporch Style).
Si resta al confine con la meravigliosa e gagliarda rootsata di Mexico, tra eroi che hanno perso la propria innocenza e che si trovano sullo stretto confine che separa la legge da chi ne è fuori, restano i pensieri, l’alcol e Whiskey Angels & Broken Wings, altro paio di ballatone di spessore prima di chiudere con la trascinante Johnny Met the Devil. Uphill Battle affila le orecchie, ‘sti giovanotti’ ci danno dentro e si sente la consapevolezza –seppur in mancanza dell’esperienza- di una solida band, quella di Chad Sullins and The Last Coalition.