SHANE HOWARD BAND (Out Of Control)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  03/02/2010
    

L’idea di Out of Control ha inizio nel 2007 con il brano che chiude il disco, 1953: da una parte i racconti di una nonna sopravvissuta ad una terribile tragedia, dall’altra il singer-songwriter Shane Howard con la sua musica. I terribili momenti del tornado che sconquassò la cittadina di Waco -causando centinaia di vittime e ingenti danni- l’anno successivo diventano prima un video e poi un documentario a commemorare il 55°esimo anniversario di quello che si può definire il peggior disastro della storia del Texas, che spingono Shane a chiudersi di lì a breve -con il batterista Steve Scheifley e il bassista Gary Scott, in uno studio di registrazione ad incidere il terzo disco, Out of Control (debutto felice nel 2004 con I'll Never Find What I'm Looking For, confermato dal solido Down This Road del 2006).
Questi presupposti fanno intendere che il ragazzo resta molto legato alle sue origini, alla piccola cittadina che gli ha dato i natali nel distretto metropolitano di Waco, Riesel, e alle sue poche migliaia di anime dove lo spirito e il rock texano rotola tra i cespugli senza radici, come cenere sparse al vento, rotolano nella vita sopra l’esistenza, dichiarazioni di piccole realtà di provincia che la Shane Howard Band riversa in un solido rock texano marchiato dal roots e dalle chitarre come nella spumeggiante title-track. Nel deserto dell’arido Texas sempre insieme ai Rampage, la sopraffina roots ballad di Rumors Fly la dedica proprio alla sua città -ma anche a tutte le altre provincie d’America, brandendo le doti dei suoi precedenti dischi, melodie fresche e accattivanti, rock senza sfarzi che incasellano l’agire umano senza celare, abolire, né abbellire le ferite che sfregiano il presente.
Dalla malinconia della splendida Life Looking Back At Me, al lirismo di Things Will Be Different, The Will To Walk e Say the Word, sempre graffianti e chitarristiche anche quando i giri sono al minimo. Poi l’amore con cui intrattiene un rapporto molto particolare, esibizioni di desiderio e visioni concrete di una necessità di contatto, la ballata Emma's Song (Legacy of Love) scritta con la seconda figlia, incamminandosi verso casa con la solida bellezza di Running Out of Reasons, suggerrendo nella ballata acustica di My Town "You ain't been nowhere until you've been to my town". Shane Howard si concentra sulle poche cose che contano nella vita, plasmando la polvere e i ricordi, la terra e l’amore della vita di provincia, regalandoci un altro disco convincente, Out of Control.