Anche in quel di Philadelphia si respira un pizzico di Texas, i
Desoto Rust erano affezionati al sound dell’East Coast ma al terzo disco decidono di immergersi nell’american roots music, inseriscono mandolini e chitarre acustiche e rendono le undici tracce di
Highway Gothic così genuine da profumare di primavera.
Si corre sulle interstate della provincia rurale, basta ascoltare l’iniziale
All Riders…All Nighters dove Ray Hunter con la birra in mano canta “…
six dollar pitchers and back door pleasures…” in un crescendo di ritmo e sarcasmo, e dopo un paio di minuti rimpiangerete di non averne una, di birra, al vostro fianco! Splendido il trascinante roots-rock di
San Angelo che la defunta
Mandatory FM di Stephenville piazzava di continuo nelle sue scalette (era una delle migliori radio texane, davvero un peccato!!) così tra ‘truckers’ e strade interrate,
Northern Road e
Dirt Track Mile, whiskey e solide chitarre, il dischetto gira fiero nel lettore cd.
Nell’avvenente mandolino di David Otwell nella ballata di
Six Appeals c’è tutta la volontà dei
Desoto Rust di abitare lungo una linea di confine, dove Texas e Roots non si con-fondono ma cozzano tra loro in una nuova energia, la ridente
Open Road, e dove tuttavia si rivela sempre la ‘cucitura’, l’intima appartenenza reciproca di stili, rock e strada, a segnare livelli musicali in apparenza differenti ma perfettamente calati nel nuovo tragitto dei Desoto Rust. La rootsy
Calgary e la slide robusta di
Two Loads Overweight si fanno amare in fretta, in
Weather c’è un po’ di tutto, non si può negare che la band lavori su un materiale abbondantemente già sentito e sfruttato, qualche passaggio poco originale e qualche qualche coretto laccato come nella ruspante
Way Back To You e nella solida
You Can Wait On His Memory, non minano la piacevolezza di
Highway Gothic che chiude con la splendida cover di Bob Dylan (
New Morning). Una bella finestra aperta sulla Texas Music, non c’è dubbio!