BRAZOS STONE (Pleasurable Pain)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  03/02/2010
    

Quintetto al disco d’esordio capitanato da Brady Ash, un ragazzo che mette le mani avanti con gli otto minuti e passa della deliziosa rock ballad di Pleasurable Pain: il frontman dei Brazos Stone chiarisce che non si parla di moscerini, cioè di piccoli animaletti che volteggiano per le autostrade della mercato indipendente texano, ma tra le produzioni fiammanti che corrono ad alta velocità i moscerini dei Brazos Stone vogliono svolazzare tranquilli perché hanno trovato al loro esordio la produzione di un certo Mike McClure, il bravo produttore/singer/songwriter, che se è riuscito ad evitare che questa band si spiaccicasse su quei parabrezza, non è riuscito del tutto a tenerli lontano dalla patina del commerciale. "Happiness isn't a destination, it's the journey throughout life. It's not so much where you're going, but who's along for the ride” belle parole, bel violino quello di Bridges Briles, bella la chitarra di Colby Schwartz, molto meno il ‘na-na-na’ e il laccato incedere di Close Distance o della opaca Regret, ma quei felici sussulti nella coda finale dei due brani, ribadiscono che i Brazos Stone sono una band con più di qualche spiraglio nel mercato del new country e delle sonorità red dirt.
Dal vivo sicuramente smusseranno a vantaggio della telecaster quei piccoli passaggi a vuoto, ma di canzoni interessanti ce ne sono in Pleasurable Pain: dalla dolcezza elettrica di Like You Did e di Brazos Breeze, all’aria da saloon e di whiskey della vivace e splendida Sweet Marie, a riprovare che i personaggi delle loro storie non sono sempre divorati dalle nevrosi dell’inquietudine quotidiana, anzi il filo invisibile di Pleasurable Pain segue la ricerca di una spensierata felicità, dell’amore e tra cowboy movie e il rock texano di The Other Three, i Brazos Stone strappano consensi, come l’efficace uso dei violini in Beginning of the End e nella conclusiva Flight of an Angel che nei suoi altri 8 minuti scarsi, mette in chiaro l’amore fedele per le chitarre e dell’elettrico -il loro futuro, c’è da augurarselo, specialmente quando si ascolta la splendida schitarrata energica di Queen of Diamonds. Non resta che aspettare il prossimo Marzo, per la conferma dal soleggiato palco del Rodeo!