L’ultimo periodo trascorso in Texas ha rinvigorito il redivivo
Tom Gillam tanto da decidere di trasferirsi da Philadelphia ad Austin per aprire un nuovo capitolo della sua vita artistica, dall’ottimo live con i Tractors, bello energico c’erano i presupposti per un’altro disco di rock,
Had Enough. In verità è la ballata tra rock, elettro-acustico e il pop a regnare incontrastata ma gli amici texani che partecipano al disco rendono il tutto godibile anche se inferiore all’ultimo disco da studio.
Si parte in scioltezza con la pimpante
Real Thing che sotto ai cieli texani fa la sua figura, un assaggio di rock infarcito di chitarre arriva dalla title-track che con l’armonica e il blues della deliziosa
Ride rappresentano la parte muscolare di
Had Enough, il carattere esplosivo e sgusciante di Tom Gillam, brani ricchi di movimenti enfatizzati da una serie di ballate interessanti come
Weary Game,
Ready To Begin,
Good Morning e
Million Miles Away, scritta con la benedizione di Ed Jurdi della Band of Heathens e di un’altra icona della scena di Austin come Guy Forsyth.
Alcune però entrano nella categoria del carino, carino perché morbido, carino perché senza sfumature, da
Tear In The Rain alla farcitura pop di
Come Around e
Nothing con uno scossone nel finale con la solida
She Was A Dancer.
Tom Gillam sceglie la confezione accurata, criticamente poco aggressivo (colpa dei ricordi del live!) ma standosene in Texas ne gioverà sia la salute che la voglia di far musica.