JEREMIAH HOUSTON BAND (Leave You Behind)
Discografia border=Pelle

     

  

  Recensione del  12/06/2007


    

Nato a Seagraves, un passato nei Marines e un futuro scritto nella sezione investigativa, di ritorno verso il West Texas Jeremiah Houston sbaglia strada e si perde nella polverosa e isolata Ruidoso dove la musica conta più del senso della giustizia. Così agli anfibi preferisce i boots, il country lo porta a Nahville dove muove i primi passi nel mercato discografico con un demo di cinque pezzi che serve per incamminarsi verso Lubbock a trovare band e suono: secondo disco Leave You Behind, dopo il sempliciotto ma genuino Hung The Moon, il nuovo album è di tutt’altra pasta: ascoltare la slide di Down In Luckenbak, texas music doc, nessuna costruzione ripulita e garbata, non peccano di schematismo e di piattezza compositiva come in passato.
In Leave You Behind spalmano violini e guitars, melodie e belle canzoni, poi la band è davvero in palla (Chad maines alla batteria, Mica Vasquez al basso e Casey Maines alla lead guitar e voce) e anche se l’amore della title-track paga il prezzo del farsi voler bene da tutti per forza, l’ironia texana mischiata ai riff e all’alcohol di One More Beer prende il sopravvento, slide a tutto country lanciatissima nell’indiavolata Move On Down The Line, al fascino tutto border della chitarra acustica della splendida Southern Boy e tutto sembra rallentare, a partire dalla sinuosa slide che traccia le linee del tempo dove lo spazio sembra sfocare man mano che ci si avvicina al Mexico.
In questo stato di jet lag, di ebbrezza da insonnia, si colloca un’altra perla più roots tutta cuore e Texas, una Trailer Trash King tra armonica e chitarre, proprio loro protagoniste dell’amabile This Guitar. Insomma questi Boyz From Texas (altra schitarrata brillante) son cresciuti e Leave You Behind è un risarcimento del loro rischio affrontato nel loro rifiuto di sottomettersi alla volontà di un suono più vellutato, più radiofonico, ci son voluti 4 anni per incidere il loro disco, ma come delineano nello splendido finale di Welcome 2 The Country e di The Dream, ogni aspirazione alla felicità è stata ripagata con un luccicante disco di sano rock texano!!