MICKY AND THE MOTOCARS (Live at Billy Bob’s)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  02/01/2010
    

Se ne parlava da anni nel quintetto dei Micky and The Motocars, ma hanno atteso pazienti che il celebre Billy Bob chiamasse -ovvero il locale culto per le esibizioni live in Texas- ma troppo a lungo vien da pensare, se l’ascoltatore si ritrova con più di 30 canzoni spalmate tra 2 cd + DVD. I fans hanno apprezzato, qualche dubbio resta invece a chi li segue a distanza dopo l’ascolto di Live at Billy Bob’s ma il cianciare del fatto che i Micky and The Motocars non sono originali come una volta è sì una bella scoperta, ma chissenefrega?
Ragionare in questo modo conta poco per dischi leggeri come questo, interessa sapere come la band dei fratelli Braun (Micky –voce e chitarra- e Gary –batteria-) intende riproporsi nel circuito Americana dopo quattro album comunque interessanti, e se si può continuare a condividerne la musica e stargli dietro. Tutto qui. Con Naive non hanno raschiato il fondo solo perché la famiglia essendo numerosa, vanta altri fratelli che di musica se ne intendono (Will & Cody nei Reckless Kelly), ma le idee erano poche ma buone e restano pochine anche in questo live che si attacca a una serie di cover delle leggende country e ai più giovani songwriter texani, ma alla fine c’è un po’ di tutto.
Tanta musica e una padronanza del palco che fa il suo bel effetto, inutile elencarle tutte in uno show che inizia con l’ultimo periodo di Naive, Kris Farrow riscalda la lead guitar e lo spettacolo scorre via tra belle rivisitazioni e successi godibili, da Carolina Morning a Seashell, July-You're a Woman, Lawyers, Guns, And Money agli amici, Randy Rogers con cui ha co-scritto il successo di Long Enough to Leave, ad un sax su Long and Lonely Highway che sbuca dal nulla tanto da far risaltare maggiormente i classici Ain't in It for the Money e Which Way from Here con un bel finale grintoso Bloodshot, Lost and Found e Careless.
Un disco che lascia molte domande e nessuna certezza ma almeno il mal di testa i Micky and the Motocars lo tengono alla larga. I tempi invece son sbagliati, avrebbero dovuto registrarlo anni prima ma in ogni caso, non merita di affondare nel disinteresse generale, ma val la pena ripescarlo.