JOEY GREEN (Whatever Lady!)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  02/01/2010
    

Dopo due dischi e nove anni trascorsi in tour, Joey Green lascia a casa la band per immergersi in un progetto ambizioso, in solitaria, alla scoperta di nuovi suoni e dimensione, di quel tanto da potersi affermare nel panorama musicale comunitario di oggi, la cui globalizzazione tende a neutralizzare ogni eccesso. Abbandona allora lo show-biz e si rintana nel cuore del North Texas a dar sfogo alla sua vena di songwriter introspettivo, ma le estati tra donne e macchine veloci che simpatizzano per le radio sono copie sgualcite di Ryan Adams e non certo sinonimo di provocazione, poi legano poco con il songwriting della sua terra, così invece delle ballate monocorde, le felici intuizioni di Whatever Lady?! (dalla copertina orribile!!) appaiono solo a tratti e solo col bluesy/rock.
Registrato a Fort Worth con 8 nuove canzoni e 4 scritte in passato -ma solo 2 conosciute dal suo pubblico, Whatever Lady?! inizia alla grande con la splendida Natchitoches Blues, un omaggio alla memorie di sua nonna incuneandosi nel cuore della Louisiana, quel tocco bluesy è accattivante e l’emozione profonda che il ragazzo prova non può che trasmettersi in tutta la sua sacralità a qualunque ascoltatore, qualunque sia la generazione di appartenenza. Purtroppo Joey Green non varca quella porta, anzi indietreggia come pentito da tanta audacia e naufraga nel lento e zuccheroso amore adolescenziale di Heavy e Whatever Lady?! rischia all’improvviso la morte per dissanguamento, il continuo incrociarsi di scialbe pop ballad poi non lo aiutano, da Until You Go a Roomates, da Disease a Lonely One fino a Movie Screen.
Così si scopre che la natura del disco è questa, morire di continuo e ricrescere a fatica, le rock ballad Save Me from Myself ad If I Was Dead cancellano quando possono i tempi ‘morti’, perdonabile il sintonizzatore che affiancano gli allettanti riff di The Devil, ma alla fine non resta che rimpiangere Vinyl Destination specialmente quando si ascolta il country elettrico, sì leggero di Alone Tonight ma molto godibile, e soprattutto il vigore di Bend It Till It Breaks (Live at Woody's). Passo Falso!!