L’Indianola Railroad risale al 1858 quando fu costruita per collegare San Antonio al Golfo del Mexico, quindici miglia avvolti nello spirito del Texas, nella sua storia, cultura e leggenda dalla band di Scott Smith, voce e chitarra, e Tom Robertson, lead guitar, musicisti itineranti alla ricerca di qualcos’altro da affiancare al country. Così sui binari percorsi da
Long Road si corre, e sempre più forte, la band di Corpus Christi è spinta da un suono aspro che non fa concessioni al commerciale, ma sin dalla splendida
Hallettsville il suono caldo e rootsy della
Indianola Railroad Co. si attarda in stazioncine fuori mano, immerse nella polvere e nel sole, che hanno una loro attrattiva e dove transitano i treni capaci di portare direttamente alle destinazioni dichiarate dalla cover di Long Road.
Dal delizioso rock&roots di
Old Man River, l’umanità non se la passa molto bene, come tutti d’altronde, si dibatte e tira avanti, splendido solo centrale a sottolineare che molta di questa umanità che ci passa accanto ogni mattina, ama starsene sepolta nella provincia e nelle pieghe non fascinose delle città, o prende i bagagli e si mette in discussione, altra perla country-roots è proprio la title-track dove le metafora sulla povertà del presente e l'incertezza del futuro non potrebbe essere più trasparente. Solo otto brani, niente di consolatorio quindi, come la splendida ballata romantica di
Wish You Were Here sancisce con quella consapevolezza che divora ogni singola nota, si conficca nel cuore del desiderio tentando di sedurne battiti e sospiri che solleticano quella perla di
South Texas Drought.
Todd Praesel arricchisce con una deliziosa armonica un quadretto agreste che diventa bello pimpante e ruspante in
Red Head, chiudendo un disco solido –di quelli che si ascoltano d’un fiato- con altri due bei rockacci texani,
Reid Street e
Life Of Living Blues. Antipasto molto succolento, speriamo bene!