PAUL LOGAN (On My Way Home )
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  11/04/2008
    

Non proprio un veterano, ma il texano Paul Logan suona da quando aveva sedici anni e di tracce nel suo cammino ne ha lasciate sparse in giro, quelle più conosciute negli anni ’80 insieme a Scott Walker e Davin James con la Diamondback band, ai transitori anni ’90 a capo dei Rodeo Mosquitos ad Huntsville ma solo dopo essersi trasferito ad Austin nel 1995 le collaborazioni con gli amici più intimi (suona la chitarra per la figlia di David Allen Coe e partecipa alle esibizioni live di Scott Walker) riesce a pianificare il suo disco d’esordio Underneath Texas Skies che ha trovato molti consensi dall’altra parte dell’oceano.
Secondo disco On my Way Home stesso feeling, country, roots e rock con un lato border che aggiunge maggior aderenza alle sue storie polverose inquinate da sfondi predominati di uomini, case, strade, piazze, solitudini, donne e whiskey descritti sin dalle piacevoli Let the Big Moon Shine e la stessa title-track, violini e riff che confermano la stoffa del songwriter che sa come raccontarle in musica, tra memorie e passati con cui fare i conti, alla ruspante West Texas Angel attraversata con compassata aderenza da un impareggiabile senso della melodia che quando viene mischiato ad un po’ di malinconia western regala perle come la ballata Tale of the Rattlesnake.
Stesse strade, stessa polvere che boots e chitarre alzano per il ritmo ballerino della splendida Paradise che si fonde sulle antinomie basilari della cultura fuorilegge: amore-odio, illusione-disillusione, libertà-possesso e il bravo songwriter Paul Logan la penna la sa usare, ascoltare Go On, Fly Away altra ballata country di pura bellezza che sa alternare tra l’elettro-acustico luccicante di Real Good Night e soprattutto Down With Whiskey, immersa nell’acohol e nel country.
Sotto al sole del Texas, tra ore passate a sognare e pomeriggi scossi soltanto dal fastidioso ronzare di qualche insetto ci infila un altro roots-rock di spessore come Town Bluff macchiato dalla fisa calda come il sole del paesaggio che descrive, chiudendo con la simpatica e trascinante Cajun Chicken Wings, sulla terra di confine ancora la fisa che viaggia spedita come i racconti di vita di Paul Logan che al contrario di molti songwriters che si spaccano le ossa al secondo tentativo, lui invece tira dritto!