La variante “texana” che mancava alla discografia country e allo spirito ribelle dei
Two Tons of Steel viene celebrata con questo nuovo lavoro,
Not That Lucky, e diventa difficile rimanere insensibili di fronte ad una musica cosi ‘commovente’ nel suo legame con i fatti della vita quotidiana tra gli stupefacenti duetti tra violini e gli assoli della slide.
La band di San Antonio legata al talento del singer Kevin Geil non è più solo honky tonk da road house ma grazie al genio di Lloyd Maines (che non si limita solo a produrre, difficile tenerlo fermo tanto da suonare su ben quattro tracce) si lasciano portare per mano nel suono del Texas, quello rozzo del country elettrico senza snaturare di certo la loro passione per l’honky tonk come la sbarazzina
Cryin Eyes mette in piazza in tutta la sfavillante carica che questa band si porta incollata addosso fin dall’esordio di Vegas.
La steel di Denny Mathis carbura rapidamente come le storie di fughe dai problemi che descrive la sopraffina malinconia di
Long Road to Heaven dove il domani non porta nessuna prospettiva: “
Empty bottles on the bedroom floor show her fragile state of mind / When you pass the point of no return you’ve got to leave it all behind / She left with the wind in her hair and the Stones on the radio”. Col cavolo!
Tutta continua, tutto rotola, tutto si concatena con piccole variazioni non sostanziali. Insomma ci si illude in
Not That Lucky che voltando pagina, qualcosi cambi in meglio, si capisce, ed invece… scoppiettante
Hold Over Me, a dir poco meravigliosa la struggente
Alcohol and Pills che con dolore ricorda Hank Williams, Gram Parson, Elvis the King, cervelli che bruciavano ‘assai’ più facilmente dei loro cuori, brucia allo stesso modo la chitarra di Dennis Fallon e se poi non è così difficile distruggere il lume della ragione tutto ciò che si annidava nei loro cuori, dai sentimenti alle passioni resistono nella loro musica al passare del tempo.
Ritmo che sale nella deliziosa coralità della title-track e
Not That Lucky, il disco, è ben costruito e il dosaggio di ironia e malinconia, slide e ruspanti honky tonk saldano con forza lo spirito accattivante texano che la splendida
Run to You si porta addosso con le ansie degli amori realizzati o mancati, aspirazioni esistenziali lontano dalla solita solfa dolciastra che propina la lontana Nashville, sentire la sfrenata slide della convicente
Without Your Love o le toste e ruspanti
Bad Attitude e specialmente
Wanna Dance.
I
Two Tons of Steel arricchiscono il disco di continui slanci, irruenze e passioni assolute per la slide con la graziosa e alcolica
Bottom of the Bottle (alla festa si unisce anche Tom Gillam) a sancire nel finale che i
Two Tons of Steel avevano bisogno di trovare linfa vitale nel cuore della loro terra e visto il risultato di
Not That lucky non resta che aggiungere: giù il cappello!