DAVIS COEN (Magnolia Land)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  01/10/2009
    

Delta Mississippi e boogie style registrato nel cuore del Mississippi tra il 2007 e il 2008 che dopo diverse traversie (cambio di batterista, due differenti sessioni e altri piccoli problemini) hanno fatto slittare l’uscita di Magnolia Land –anche nel titolo Davis Coen si era incartato, infatti è preso dal verso di Anna Ann I'm gonna find my Anna Ann in magnolia land”. Dieci i brani che incantano come le tre sirene che suonano il blues nel film dei Coen pro Ulisse di Fratello, Dove Sei? In quello che Davis Coen definisce un tributo sincero al Mississippi: “I wanted to pay tribute to Mississippi, being the Magnolia State. All of the musicians on this are from Mississippi. It was recorded in Mississippi. I think it fits."
Non solo perché come l’Hammond di Lance Ashley nell’apertura di Tired and Lonesome (presente in un altro paio di brani) il funky blend del R&B si affianca allo strascicare chitarristico del blues mentre si rifiuta ostentatamente di arrendersi alla realtà, di adeguarsi al presente, di rassegnarsi alla sconfitta e dall’altro mostra di possedere voce e una visione consapevole, lucida e disancantata della vita, la suadente Change in the weather ad Anna Ann col passo alla Muddy Waters appena accennato ma riconoscibilissimo entro un bluesy-gospel che evoca la storia degli ultimi quarant’anni e lo sbobina tra una ricostruzione affettuosa, ma non conciliante, e una visione di un passato segnato nel corpo e nell’animo di una generazione che ristagna nella memoria, fangoso quello di Country girl blues, più rock in Nothing to hold on to a quel paio di boogie ballerini di Eyes like diamonds e Goin' away baby dove per forza le donne la fanno da padrone e sembra (ri)vederlo quel moto vitale che la donna esprime assorta nel suo ballo scatenato dall’altra parte nella Wrong side of town con la lead guitar di J. Mathus.
Le cover: la prima è Natchez Burning di Howlin’ Wolf un travestimento a quelle originali intenso e sincero, splendida la conclusiva You Gonna Miss Me di Muddy Waters (nel mezzo un altro paio di torbidi boogie-blues, Shake your goobie e Shortnin' bread). Magnolia Land è uno di quei dischi che non fa nulla per piacere a chi gli si avvicina, ma che da molto a chi gli concede fiducia.