LANE HOWARD (Crime of Passion)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  05/07/2007
    

Cantastorie di razza Lane Howard che si è scoperto tale solo quando è ritornato a suonare nella sua terra nel 2003. Nato a Dallas come songwriter, di quelli che perlustrano la polverosa provincia texana alla scoperta di volti, di criminali già vissuti, consumati dalla terra del posto e solidificati dentro saloon -quasi riciclaggio di corpi non-vivi tanto amati da Peckinpah-, era conosciuto, almeno fino a questo brillante esordio da musicista, come produttore televisivo -sempre legato alla musica sia chiaro- per la NBC con un programma di intrattenimento musicale giornaliero chiamato Access Hollywood (questo il più famoso, perchè la lista di trasmissioni sarebbe piuttosto lunga).
In poche parole nato per la musica Lane Howard, cresciuto in una famiglia con madre che cantava l’opera mentre al padre spettava saturare il resto dell’aria disponibile in casa con swing e jazz, passione che lo portato dritto a Los Angeles, a cui è spettato il compito di arricchire le sue esperienze tra coffee house e festival canori decidendo solo in età matura di tornarsene a vivere in Texas, nel sud di Austin dove ascoltando Crime of Passion è facile immaginarselo con la chitarra acustica accerchiato da amici, dobro, mandolini e piano a comporre questa serie di brillanti ballate elettro-acustiche nella tradizione del cantautorato texano.
La poetica è ben definita fin dall’apertura di un roots avvolgente come I Will Survive, ovvero non troppo addosso alle cose perché potrebbero deformarsi, non troppo lontano altrimenti perdererebbero la vista sulla realtà, la ruspante Crime of Passion e neppure fingendo di non esserci perché quando Lane decide di guardare ha già detto cosa è importante, la splendida The Man You Believed You Could See, tra whiskey, donne, boots e cowboy seduti nella penombra da perfetti loosers a contemplare la giusta distanza dei sentimenti.
Tra saggie riflessioni nello trascicare di un paio di bei country-blues come Daddy Daddy Daddy, delizioso quello di Old Cyrus Brown, o nel country&roots di Mama Said the Devil Can Quote Scripture con Bob Malone al piano che tiene spalla alla slide di Marty Rifkin e quella luciferina capacità di giocare con la morte viene a galla ad impreziosire Crime of Passion che resta legato alle tradizioni nella sublime pedal steel di One Voice or Two e dai piccoli eventi tira fuori dense immagini in grado di esaltare la luce, le forme e i colori del Texas dove i cavalli selvaggi della splendida Montague County delineano un quadro ambientale che non è solo sfondo ma il motore del disco, al capolavoro poetico-roots di Turn This Wine Back to Water.
Anche se i ritmi caraibici contagiano troppo la conclusiva Local Girl Say, Crime of Passion resta un gran bel disco e rispecchia la coerenza di suoni e intenti del non più giovanissimo Lane Howard.