Dopo
El Nino tocca a
Scandalosa ma non è stato del tutto semplice portarlo a compimento, tra disguidi discografici e altre vicissitudini durate cinque anni, ma alla fine il Messico tutto fisa, trombe e mariachi style riprende il proprio posto accanto al fedele country-roots dei
The Cruzeros. Sarà che annualmente in quella terra trascorrono con le loro famiglie i giorni di vacanza, ma il Tex-Mex che sprigiona in apertura la deliziosa title-track sembra davvero la disamina di una loro giornata passata a suonare, a bere e a divertirsi tutti insieme.
Scandalosa parte bene e convince ancora di più dal morbido country-roots di
The Way It Is Around Here, con mandolini e armonica, e proprio perché i paesaggi non restano ancorati ad un’immagine fissa, ma gli sfondi musicali mutano in continuazione come il rock di
Don’t Drink The Water anche se qualche coretto laccato compare all’orizzonte, i riff di Gary Smith arrivano in soccorso.
Poi la scoppiettante
Cowboy Boots cover di Donny Ray Ford & The Silver Spurs è una vera saetta che solca il polveroso paesaggio texano e l’armonica di Curtis Tulman spalleggia la telecaster, splendida come la ballatona immersa nella slide di
Helplessly, senza calcare la mano, senza scendere in una facile retorica del sentimento, due solitudini si incontrano, si lasciano, si cercano per consolarsi a vicenda, in nome di di un’amore ritrovato. La country-soul godibilissima di
Stuck With It e il tex-mex ballerino di
The Way You’re Lookin’ At Me tolgono l’ombra dagli angoli bui del quotidiano, dai nascondigli pieni di amarezze e li fanno diventare protagonisti nell’aria di festa contagiosa che
Scandalosa si porta dietro.
Party songs, mariachi e psichedelia texana che smarriscono sporadicamente, quando gli sviluppi non producono variazioni: troppo languida
Rosalita anche se trova il guizzo giusto nella coda finale o l’irish song di
November 11Th che manca di freschezza quella in cui ci sguazza invece il country-rock di
Load Me Up, e l’altra cover, la spiritata e classico hit anni 60 di Samudio Domingo di Wooly Bully (alias Sam the Sham & the Pharaohs) con l’acustica
This Lucky chiudere il sipario con un brano molto suggestivo, Barry Mathers voce e Curtis Tulman all’armonica.
Scandalosa, estremo rifugio per animi ulcerati dalla noia.