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Il blues del duo degli
Hillstomp ha la lentezza e il ritmo ipnotico di una cerimonia laica, ma la scena, il palco -nel caso di questo live, è continuamente attraversata da eventi e movimenti, da suoni che disegnano traiettorie che sguazzano nei ricordi di questa musica ed in un certo senso non stanno ad indicare quelli che si è stati ma in un futuro, quello che non si dovrà mai più essere. Ecco perché questa rilettura della loro breve discografia contenuta in
After Two but Before Five è più di un tributo a leggende come R.L Burnside -scoperto dal mondo troppo tardi e omaggiato con canzoni come
Poor Black Mattie e la bella
Landlord Blues con quel delizioso versetto “
I asked for whiskey/she gave me gasoline”.
Delta blues del Mississippi scoperto nei loro dischi precedenti, specialmente nell’ottimo
One Word più acustico del successivo
Word The Woman that Ended the World sempre di buon livello ma con maggior propensione all’elettrico, a questo live tratto da due nottate nel Northwest, tra Eugene e la loro Portland. Henry Kammarer voce e chitarra e John Johnson alla t-bucket con l’ausilio di David Lipkind all’armonica aggiungono quattro nuove tracce al loro repertorio in un’esibizione senza troppi sfarzi. Splendida l’apertura affidata all’accoppiata cupa e torbida di
Goin' Down South e
NE Portland 3Am dove le fedine lorde, le sagome dalle mani cascanti che nulla fanno se non pretendere, poveri, e perciò pietosi iniziano ad accavallarsi, in
Mr. Charlie III,
Lucy's Lament, alla deliziosa
Dark Clouds A-Risin' c’è anche l’America, le immagini astratte e sbiadite che vengono fuori acquistano la consistenza di una bandiera a stelle e strisce, con tutta l’illusione ma non troppo del sogno americano che sappiamo, con la sua crudeltà, le sue illusioni, ma dopotutto la forza del mito resiste.
Spiritate
Roustabout e
You Done Told Everybody, slide sporca che non ti molla mai un attimo come un segugio fedelissimo, a
Rollin' And Tumblin' e
Shake 'em On Down il disco si presenta sempre più compatto con quell’armonica così densa e viscosa da cui non è dato uscire. Il coretto finale di
Stewball chiude
After Two but Before Five, un disco che non arretra di fronte al rischio della ripetizione, alla lentezza monocorde dei suoi blues, ma danno conto del cammino faticoso degli
Hillstomp nel cuore del Mississippi con una passione sincera per la tradizione del blues.