PAUL EASON (Mountains of Nuevo Leon)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  01/08/2009
    

Bel passo in avanti per il songwriter nativo di Houston Paul Eason, con un esordio alle spalle che resta interessante ma troppo misurato, tagliato e incastrato nelle forme del country. Altra cosa ascoltando questo Mountains of Nuevo Leon, qui si respirano emozioni informi e troppo difficili da calcolare sognando la terra dei nostri sogni dove l'amore resiste ai disamori, al passato, intense come l'ultimo capitolo di un romanzo tra pura Texas music e l’aggiunta del calore della fisa che raggiunge i confini del Messico, luogo mitico di rifugio e di riscatto di tutti i braccati d'America. Lì in mezzo Paul Eason con la stessa timbrica di voce di Roger Creager tesse rock e ballate elettro-acustiche affascinanti e ispirate da rodato cantastorie.
Gli anni in giro in tour hanno ispirato specialmente le liriche, "I like to write songs that are closer to reality. Sometimes in order to be real you need to write about things that aren't very nice. But, at the same time, you want to have fun, too” dice Eason e basta ascoltare la bella title-track che apre il disco per saggiarne il senso, fisa, violino e lap steel lo accompagnano mentre canta “The Texas rivers still call my name / and I hope I wont be too long / Then again I got another day / and I got time for one more song”. In Maybe Tonight elimina tutto ciò che risultava decorativo in passato, lascia che siano i dettagli a nutrire l'immaginario della storia restando nel country ma scorre via liscio come la melodia, e lo scatenato Brunner al violino e lo stesso Eason alla chitarra fanno intravedere nel lungo solo finale che i tempi son maturi e l’ascoltatore ringrazia, anche quello affezionato alle sue ballate più introspettive e malinconiche.
La leggiadra Already Stolen e la splendida Smolder (merito ancora al violino di Paul Brunner) marchiano il songwriting del texano, sebbene il fluire del tempo non riporta indietro le cose, ma le allontana, con la distanza le fa vedere meglio ma al tempo stesso le rende più nitidamente dolorose. Ma come l’incantevole intro acustico della nota Tonight We Ride, si torna a far festa immergendoci nella fiesta messicana con una versione che anche l’amico e autore Tom Russell apprezzerebbe, a Small Town Blues e Live It Up, rock made in texas che hanno il ritmo giusto che piace immediatamente e proprio tra queste due terre ci infila il capolavoro struggente di Sweet Red Llano Wine, roots, polvere e i colori e le forme di quei paesaggi prendono vita e possiedono la capacità di catturare lo sguardo e difficilmente riuscerete a posarlo altrove.
Omaggio a Lyle Lovett e al jazz della sua infanzia, Peanut Butter saggia le tradizioni che mettono di buon umore, e anche se concede un finale troppo sentimentale ma non banale con If You Were Really Here e Just Time, Mountains of Nuevo Leon è un disco convincente e Paul Eason un songwriter da continuare a tenere d’occhio!