KYLE BENNETT BAND (Grey Sunrise)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  01/08/2009
    

Nuovo disco per la Kyle Bennett Band che cambiata in corsa la lineup (nuova chitarra, batteria e basso), allargano gli orizzonti che non comprende solo Texas Music, ma rock e commerciale, una coabitazione a stretto contatto che non li risparmia dal facile hit radiofonico -e in qualche circostanza inciampano- ma il texan roots li tiene a galla quando può!. Grey Sunsise è fatto di episodi, trame costellate di massime passioni che quando diventano nervose, con scatti bruschi e parole forti, sanno riportare in superficie la freschezza e la schiettezza del disco d’esordio anche se le ambizioni sono cambiate e l’uno-due iniziale mette in evidenza presente e passato della band: come non godere del country-rock tutto birra e whiskey di Time to Switch to Whiskey dannatamente accattivante e come invece storcere il naso all’ascolto del mainstream che entra prepotente in Should’ve Listened?
Ascoltando però brani come Crescendo e When the Lights Go Down, piacevoli anche che si mantengono lontani anni luce dal texas style, ci si rende conto che la Kyle Bennett Band non ha voglia di scivolare nel piattume dell’anonimato commerciale e dimostra di continuare a lasciare aperta la porta di casa, The Road e la title-track seppur costruite a tavolino per piacere hanno slide e mandolino e un retrogusto country che le rendono digeribili, e da quella stessa porta entrano altre sonorità più cupe e chitarristiche come nella deliziosa Blackbird, e questo è un punto a loro favore.
Spruzzate southern e la frontiera sudista si spalanca e diventa uno spazio dove ricercare un senso, un'ispirazione alle proprie liriche e nella seconda parte di Grey Sunrise qualche sprazzo di luce si avverte: dalla guizzante Devil's on My Trail, spirito stradaiolo e riff dove l’idea che ne esce è quella di una musica che mostra attenzione curiosa verso l’ambiente che sta esplorando, per coglierne le sue linee guide e proprio la strada da un senso a queste canzoni, ad Empty Barrels corrosiva e fumosa alla piacevolezza stavolta tutta made in Texas della splendida Jimmy & Josie solarmente malinconica come l’acustica Everything to Lose che chiude Grey Sunrise. Ma brani come One Light Town e Still in Love with You pongono la Kyle Bennett band soltanto a metà del guado, e lì devono decidere da che parte stare se credere con i piedi sulla sponda giusta o saltare nel fiume del maistream.