Rock ‘n roll spiritato da un quintetto di Los Angeles al debutto, l’urlo di Sam James Velde arriva dalle periferie degradate dei sobborghi abitate da un'umanità alla deriva che non se la passa troppo bene. Rivisitano la storia del rock, che è necessaria quanto essenziale, e riusciranno a trovare anche qui da noi sconsiderati estimatori (non certo tra il pubblico beota che affolla i cine-vanziniani del sabato sera, dal cervello precocemente infrollito) perchè sin dalla impetuosa
Don’t Need Your Lovin’ scavano nell’animo umano, se il tema deve essere quello della relazione amorosa, di quelle scivolose sensazioni che caratterizzano la vita di coppia nella realtà metropolitana, allora la crudezza riversata in note ha una ragione d’essere.
I
Night Horse nascono nel 2008, conoscono la parte più cupa del rock, hanno amicizie strettissime con il lato scuro rappresentato dai Motorhead e
The dark Won’t Hide You ha solo sette brani ma questa mezz’oretta sa come farsi voler bene: la title-track, ma come tutte le altre, trova nella voce di Velde l’ordine e il punto di riferimento per disclocare jam da urlo ed è questo il canovaccio, lo scheletro su cui si muove il disco: da
Wicked love che dal roboante intro non la smette per un attimo di muoversi in uno spazio fluttuante.
Indefinito, mutevole, soggetto all'instabilità dei capricci proprio quelli dell’amore che rigira nei testi dei Night Horse, e con
Shine on me l’udito si andrà a farsi friggere definitivamente… sembra davvero di avere tra le mani un vecchio long playing in vinile, ma qui di doppie facciate non ne troverete, nessuna gioiosa e nostalgica parentesi in
The Dark Won’t Hide You, c’è solo un lungo e nervoso senso di disagio che ha un solo colore, nero come la notte dove il blues tutto riff di
Worried life blues non guasta affatto. Le corrosiva
For you (Greg's lament) e
Heart and soul mettono in chiaro un concetto: se un giorno alzi la testa dal cuscino e ti accorgi che il tuo umore è pessimo, accendi lo stereo e lascia fare a i
Night Horse!