KENE TERRY & THE BOURBON COWBOYS (Jackalope)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  01/07/2009
    

La "frontiera" è la linea mobile sulla quale Kene Terry ridefinisce la propria esistenza e radica la cultura che ha maturato alla luce dell'esperienza con i The Bourbon Cowboys, dal New Mexico spira un bel venticello rootsy-western e sembra di avvertire in lontananza i rumori tipici del saloon che richiamano non solo quell’epoca ma anche quel sentimento di euforia che Jackalope porta con se e non solo.
Il debutto nel 2006 di Let you Down, ballate e roots, ha fatto capire che in gioco non c’è tanto la sopravvivenza in quelle lande isolate ma soprattutto il desiderio di poter riaffrontare la vita vivendola in maniera completamente opposta, il rock di Long Way To Run si incammina dove Kerouac amava andare non solo col pensiero, il Messico descritto come un Eldorado dei sensi, il luogo mitico della libertà e dell'assenza di limiti, dove l'orgia e la disinibizione, l'alcol e le droghe sono consentiti, un roots avvolgente di pura bellezza con tanta melanconia dell'America contemporanea e lungo This Road sulla Interstate in viaggio verso Heartbreak Town incrociando Vagabond Gypsies gli occhi vanno al cielo e tra roots, whiskey e ballad meravigliose, sopra di te le nuvole cambiano continuamente forma e posizione, resti allora a guardarle con un vago sorriso.
A questo punto ci si rende conto della bellezza di Jackolope, lasciarsi alle spalle il nulla suburbano fatto di negozi, marciapiedi affollati, traffico e fuggire dove i sentimenti e le emozioni sono più veri, da Joey's Song all’armonica di una struggente Best Friends per meditare sul disegno della vita che non vediamo, insomma arrendiamoci e pensiamo a divertirci come la ruspante perla di Cigarettes, dove il clima è da bar-room e il rock della nervosa Losing Gets Easier si accasa facilmente a far capire che malgrado tutto la vita è una sola. La leggerezza del ricordo di Keystone Cowboy e la gemma acustica di Nothing Will Change chiudono Jackolope, un disco con il quale il tempo si sregola e per un po’ avremo l’illusione di trovarci al di la di una finestra che s’affaccia sul Texas.