SLAID CLEAVES (Everything You Love Will Be Taken Away)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  01/07/2009
    

Il gran ritorno del singer-songwriter cresciuto nel Maine, Slaid Cleaves, lo si aspettava da tempo ed Everything You Love Will Be Taken Away ha ripagato l’attesa, perche è tra i suoi dischi più belli. Ballate elettriche di pura Americana, liriche profonde come ci ha abituato nel tempo che non possono che non sguazzare nella vulnerabilità dell’amore e dei sentimenti, tra politica, problemi sociali ed economici fino a sfociare nella miseria della guerra che risiede tutta nei versi della conclusiva Temporary: "…live well and learn to die, soon in the dust you'll lie, with everything you know / Cruel death will not spare, the wise the young or fair, let's drain this cup of woe".
Bellissima come sempre la sua voce che aveva costellato nel 2006 la raccolta di brani non originali di Unsung perchè per parlare di un suo ultimo disco bisogna risalire a Wishbonesdel 2004, davvero troppo tempo e un grazie va anche a Rod Picott e Adam Carroll (con l’immancabile partecipazione e co-produzione di Gurf Morlix) che hanno contribuito a rendere raggiante il ritorno del songwriter di Austin.
Il lirismo e la poetica vengono immediatamente alla luce fin dalle prime dolci note di Cry e nelle ballate è capace di raggiungere un pathos particolare, ascoltate la malinconia notturna di Beyond Love perfetta per una colonna sonora di un film (dal passato recente, potrebbe essere uno dei ‘colori’ di Pleasantville ad esempio). Ma dato che Morlix non rimane –per fortuna- mai nelle retrovia, Hard to Believe seppur scritta insieme a Carroll ha il marchio chitarristico del grande texano che Cleaves con la sua voce incornicia in un brano elettrico splendido, e restando in tema la cover di Ray Bonneville, Run Jolee Run, calza a pennello nel suo circolo vizioso tra cacciatore e pedra che si scambiano ruoli cercando la strada in un paesaggio immerso nella nebbia seguendo la luce dei riff magnetici della slide.
La dolcezza può avere risvolti country, The Green Mountains and Me, romantici come in Dreams o nostalgici come nell’incantevole bellezza di Black T-Shirt fino a portare a galla il marchio texano e il disco spicca il volo… da una parte con la ruspante rootsy-ballad Tumbleweed Stew dove si chiede: “Where can a good man go crazy, where can a cowboy get Stoned?” tra mandolino, paesaggi pieni di polvere e soleggiati l’aria di confine sembra delinearsi all’orizzonte e lungo il tragitto costeggiando il fiume ci si lascia trasportare dal vento della meravigliosa ballad di Twistin' che trovano nei violini malinconici di un'altra perla come Beautiful Thing, un compagno per condividere il viaggio. Gran bel disco, uno Slaid Cleaves in gran forma, come sempre!