Dopo lo spettacolo visto allo scorso South by Southwest, ed un esibizione devastante che mi ha lasciato senza udito per una decina di minuti (effetto straniante mentre i tuoi occhi osservano le dita che scorrono veloce sulla chitarra di una delle tante band dei vicoli della 6th strada) doveroso il recupero del loro ultimo disco… Dai marciapiedi dell’Indiana arrivano con la carica di uno sporco e rozzo blues questo duo scalmanato che si chiama
Left Lane Cruiser. Lasciate perdere le belle favole che la televisione con lo scalpello incide nella testa della gente,
Bring ‘Yo Ass to the Table è corrosivo e squattrinato, collerico e pieno di whiskey, di quello che basta un sorso per sentirlo lontano un miglio ma anche notturno, perché da come si mangia il microfono Joe Evans ha quella voce che solo da un ubriaco potrete aspettarvi di udire in un vicolo buio e puzzolente.
Ma a parte i colori e la cornice, quello che conta è la pennellata musicale e ce ne sono una decina in questo album, e da veri intenditori: la slide guitar corre come un treno impazzito, le percussioni ti inchiodano di colpo e l’urlo che arriva con se e quanto mai magnetico. Non centra nulla Tom Waits come a molti piace tirare in ballo, qui non si fa rumore (anche se sembra che suonino gli stessi cocci strambi che il buon Tom si porta purtroppo in giro negli ultimi anni) qui si strascica e si sputa blues come non si sente da tempo, un disco trascinante a cui è difficile restare indifferenti per una una quarantina di minuti che iniziano con
Wash It e che porta alla ribalta immediatamente primitive lotte tra angeli e demoni, armonica e alcol, chitarre che ci sguazzano dentro e che vi tireranno dentro,
Set Me Down difficilmente ve la scrollerete di dosso e se per
Pork N' Beans non usano parole poetiche il messaggio e l’incazzatura costruita sopra valgono l’ascolto.
KFD,
G Bob e
Busket trasudano blues da ogni nota, piccole perle e quando prendono il razzismo di petto in
Justify la roboante lucida analisi saprà disarcionarvi a dovere, stesso discorso per la dirompente
Big Momma. Nessuna titubanza e giù nelle torbide acque del peccato in
Amerika, la splendida
Amy's in the Kitchen che brucia dall’inizio alla fine forse è la stessa Amy ad alzare la temperatura… o
Mr. Johnson e non poteva che chiudersi con la corrosiva
Heavy Bring ‘Yo Ass to the Table.
Ragazzi ascoltate Joe Evans e Brenn Beck almeno una volta, fatelo per il vicino di casa.
Aiutatelo a capire che molti dei suoi dischi devono finire dritti nella pattumiera…