TIM EASTON (Porcupine)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  01/06/2009
    

La prima immagine che torna in mente dalla copertina di Porcupine è la vista della chitarra che imbraccia Tim Easton che si frappone ai caldi applausi di una nottata dello scorso South by Southwest, la sua Gibson dopo un paio di minuti ha convinto tutti quelli che non credevano di assistere ad uno show gagliardo, di stampo rock-bluesy-roots col fascino tipico stradaiolo (me compreso). Le istantanee che scatta nel suo ultimo disco lo raffigurano mentre girovaga sui binari della vita dove finalmente si è degnato di scendere e provare ad arricchire la sua scrittura lontana da Ammunition e più vicina alle sue sue ultime amicizie, i The Whipsaws fra i tanti.
Come la roboante scarica elettrica di Burgundy Red fa intendere la chitarra prende il centro del palco ed entra dappertutto, dalla piacevole danza ritmata della title-track alla splendida Broke my Heart in stile Replacement, un piccolo gioiello che dal vivo ha fatto un figurone dilungandosi per la gioia degli amanti delle chitarre e della buona musica. Fascino bluesy che arriva dalle rive del Mississippi a tratteggiare la pastosa The Young Girls, qualche inflessione verso un passato non troppo lontano gira intorno a Stormy ma i riff, i boots e i cowboy hanno i profumi del country, quello robusto, quando entrano in gioco non lasciano dubbi e non alzano solo il ritmo ma mantengono alta la qualità di Porcupine.
Anche quando si siede in disparte lo storyteller Easton fa capire che l’aria che tira è di quelle salutari, investe qualsiasi cosa che tocchi anche solo una chitarra acustica mentre canta di whiskey e ragazze, Stone Throw Away riporta a galla il songwriter come 7th Wheel, dove abbraccia il vento più rootsy che si spinge fino alla bellezza di Baltimore, dove il punto di vista di un serial killer non è mai stato tanto felice immerso nei paesaggi di periferia, prima di tornare a scuotere con Get What I Got.
Canzone d’amore quella dedicata al viaggio per gli stati dell’America, dal sud al Nord fino all’Alaska, una Northbound tinta di blues che prepara il terreno ai ritratti folk della solitaria Long Cold Night In Bed descrivendo nell’incantevole traccia conclusiva di Goodbye Amsterdam, l’amore per la strada, più allettante e insidiosa di un viaggio, capace di sorprenderti allo stesso modo del Porcupine di Tim Easton.