KEVIN WELCH (Millionaire)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  26/02/2004
    

Conosciamo Kevin Welch, il singer songwriter quarantacinquenne di area country dell'Oklahoma, da più di dieci anni, vale a dire da quando abbiamo recensito la sua prima prova discografica intitolata semplicemente col suo nome e pubblicata dalla Reprise, che ci aveva particolarmente colpito, insieme alla critica. Lo abbiamo accompagnato poi per tutto il prosieguo della sua carriera, invero parca di dischi, da Western Beat, sempre Reprise del '92, eccellente performance cantautorale che si è conquistata il bollino di disco consigliato a Life Down Here On Heart del '95, la sua prima prova su Dead Reckoning, l'etichetta indipendente di cui è stato socio fondatore, insieme ad altri amici che hanno conosciuto pure una certa notorietà, come Kieran Kane, Mike Henderson, Tammy Rogers, molto apprezzato dal sottoscritto.
Fino alla sua più recente fatica, Beneath My Wheels del '99, che ha conquistato appieno il recensore di turno. Millionaire, la title track, ballata ottimistica che scorre un po' alla Springsteen, l'amore è più prezioso dell'oro, sfoggia soprattutto un bel ritornello e un buon assolo chitarristico. Blanket of Snow, composto da Kevin con Gary Scruggs, love song tesa a ribadire che l'amore quando è vivo è caldo e gentile quando finisce invece è freddo come il ghiaccio, manifesta un piacevole refrain, grazie alle efficaci back ground vocals di Claudia Scott, la sua attuale girlfiend. Long Cold Train, di John Hadley, songwriter conosciuto da Kevin fin da quando ha mosso i suoi primi passi semi professionali, la vita a volte scorre come un lungo treno che si avvia verso una destinazione oscura accogliendo i disperati nel loro ultimo viaggio, è un motivo dal sapore un po' blues piuttosto interessante, che può contare su di un arrangiamento delizioso, Kieran Kane bravo ospite con il suo mandolino, assolo chitarristico di chiusura proprio rock.
Choose to Believe, collabora con Kevin alla sua stesura stavolta Charlie White, è un rock che non convince più di tanto, causa la sovrabbondanza di sintetizzazione, che lo appesantisce eccessivamente. Gloriuous Bounties, ballata dylaniana nella quale il protagonista uccide per amore, ha una gradevole melodia, un delizioso ritornello e un pianofòrte che s'incarica dell'assolo di rito. Killing Myself, scritta da Kevin insieme ad Harry Stinson, un altro compagno di scuderia, è un buon pezzo dal ritmo costante, con invitante duetto chitarristico, assolo di tromba filojazzato e finale tutto strumentale. The Sun King and the Winter Moon, ballad dall'aria western che descrive l'epopea di due innamorati destinati a rincorrersi e a non incontrarsi mai per una sorta di oscuro incantesimo, ricorda il modo di comporre del grande Leonard Cohen.
Queen Of Slipstream, cover di un motivo di Van Morrison, mette in evidenza il lavoro riempitivo dell'organo e un inevitabile assolo di sax. When the Sun Shine on me, accorata canzone d'amore di immediata presa, è una sorta di folk song alla Woody Guthrie, con splendido break di chitarra elettrica gradevoli interventi di tamburello e un deciso refrain. Stray Dog, un pezzo che elogia la libertà di chi preferisce rinunciare a molto pur di rimanere se stesso, è un motivo un po' particolare, con il banjo quale strumento portante, la voce di Kevin come filtrata attraverso un megafono, il finto stop e la ripartenza finale.