SCOTT LAURENT (The Truth is Lies)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/05/2004
    

Rock. Rock e gioventù. A volte mi rendo conto di ripetere alcuni concetti. Forse sono convinzioni forti e radicate, che non mi vogliono lasciare; forse è il segno dell'età che avanza e indice di senilità precoce (o forse sono semplicemente "pochi concetti ma confusi"). Il fatto è che non ho mai accettato i proclami di quanti periodicamente, forse per denunciare uno stato personale di impoverimento creativo, decretano che il rock è morto; né accetto le affermazioni secondo le quali per avere del buon rock bisogna rivolgersi ai soliti vecchi leoni (o dinosauri, direbbe qualcuno con altre predisposizioni faunistiche).
Per questo quando mi capita per le mani un cd come The Truth Is Lies me lo ascolto, me lo riascolto e me lo riascolto; pubblicato da Club de Musique, coraggiosa etichetta diventata ormai un marchio di qualità e per di più Italiana, il che non può che riempirci di orgoglio, la sensazione che regala è la stessa di quando arrivi, tu animale cittadino, in alta montagna e puoi finalmente respirare aria pura. Scott Laurent e i Boys della band ad occhio non mi sembrano dei vecchietti, anzi sono più verso il giovane. Però c'è un problema: fanno della grande musica.
Non fanno musica usa e getta, solo per lo spazio di qualche video. Fanno rock. Semplicemente del classico, e allo stesso tempo attuale e moderno, rock, con venature di pop, che poi non sono altro che l'amore per la melodia e una qualità di scrittura alta. Canzoni ariose, strumenti che suonano, sudore e fatica. Musica da ascoltare ad alto volume. Il tutto con classe. L'iniziale What You See potrebbe essere un perfetto hit radiofonico (non da noi, non abbiate paura!). Wondering è rock, sinuoso e prorompente allo stesso tempo. Try è una ballata tirata di quelle con gli attributi, con un gran solo di elettrica e il piano che insiste sullo sfondo, forse la canzone più bella del cd, sicuramente fra quelle che si fanno ricordare di più. Haunted è una di quelle canzoni che ha il potere di crearti uno stato d'animo malinconicamente piacevole, un lento da amare e da bisogno di essere amati, con l'armonica a fare la differenza; e che fa il paio con How Many Nights, forse ancor più suggestiva: ascoltate il ricamo delle chitarre.
Scott Laurent ti riconcilia con il mondo (musicale). Non voglio fare il solito entusiasta, ma una canzone come Your Rat ad esempio, con una classicità così vicina alle radici della musica che amiamo, ma che suona così moderna e fresca, riesce a renderti ottimista sulla qualità di musica che può essere prodotta da band giovani. Canzoni solide e toste come Angel Fly, con il drumming che picchia duro, cavalcate rock, melodicamente ineccepibili come Somebody's Baby si alternano a slow songs come la nostalgica title-track, sognante e malinconica, o You Always Win con la lap-steel di Andy Lucia ben presente sullo sfondo. In the Tears è ancora un lentaccio appassionato, con tanto di archi. Il rock è morto? Lunga vita al rock…