Songwriter di razza,
Tom Cheatham porta i violini e la polvere della sua Dallas ad incrociarsi con gli umori della periferia di Austin dove ha riscoperto il suono della chitarra. Al college suonava soprattutto per mangiare, un modo sbrigativo che rifletteva il periodo degli anni universitari, il divertimento e le ragazze erano la distrazione migliore al rigore studentesco. Cheatham ha iniziato a suonare seriamente nei dintorni di Dallas dove ha intensificato la sua voglia di scrivere canzoni mischiandola ai sapori della terra di casa, e l’approccio alle tradizioni di Johnny Cash e Waylon Jennings ha permesso di scoprire un suo stile personale intenso, ‘sporco’ e chitarristico ma sempre con i piedi in Texas.
Gli piace raccontare la vita del quotidiano, le emozioni rispecchiano la strada di provincia, il viaggio e la nostalgia lo portano a spasso tra roots energici e potenti, semplici e oneste che premiano il giovane
Tom Cheatham in un’oretta di gran musica: in
Restless Soul la title track, abbraccia la chitarra acustica con la sua voce calda e quando entra la band il clima roots e rock si fondono e si inizia col piede giusto come testimonia la splendida immersione del cuore del songwriting di provincia che regala altre intense emozioni con la fisa che entra in gioco e si mischia alla strumentazione elettro-acustica, una ballata rootsy incantevole che da sola vale il disco tra soli tra slide, mandolini e chitarra che vorresti durassero a lungo.
Ma c’è ancora molta carne al fuoco… il violino prende il largo nel country sempre elettrico e delizioso di
Runnin’ Back to Texas come al solito cantato con trasporto da Tom ed è proprio sulla sua voce che poggia la bellezza delle sue ballate che la telecaster controlla da lontano,
Fells Like Home e
So Far Away hanno sprazzi di gran musica degni dell’intero
Restless Soul. Le schitarrata corpose di
Wishin’ I was Found affondano nel whiskey, quello che rende opachi i ricordi di una vita che sembra andare a rotoli da una parte e il clima più agreste di ballate come l’ottima
June, si alternano di continuo trovando sempre la luce giusta e la melodia, più rock e più country come
Austin impreziosita da un suggestivo piano, ma sempre dannatamente coinvolgenti.
Alla prova ballatona da texano doc non tradisce e
Crying Moon non ha nulla di banale lasciando in chiusura una fetta di country, da quello più verace sempre bello tosto come
Gone to Stay a quello un po’ scontato di
Small Town Girl ma che non va ad intaccare la piacevolezza di
Restless Soul come
Goodbye tiene a ribadire.
Tom Cheatham ovvero Pure Texas Music!!!