La sua carriera di musicista sembrava essersi conclusa con quell’ultimo grande disco del 1996,
Baja Sessions, poi una serie di live, raccolte, ristampe e dischi di Natale (ottimo resta
Christmas), quindi ritrovare dopo dieci e più anni ancora bagliori del grande
Chris Isaak che fu, non può che far piacere e
Mr. Lucky, nono album in 24 anni, nelle sue quattordici tracce accontenterà non solo i suoi vecchi fan. Mr. Lucky piace perché non riflette la banalità quotidiana fatta solo di candore, amore e giorni felici, ritorna a solcare la malinconia e i cuori spezzati che tanto amava descrivere agli esordi della sua carriera e questo è un punto a favore di Chris, l’onestà delle sue storie rappresentano la sua maturità stilistica, non ha perso il suo tocco, ballate ma anche il lato rock resta incisivo e accattivante.
Lo so, bisogna amare la musica di Chris per goderne appieno delle sue nuove canzoni, allora con profondo dispiacere accantoniamo gli altri e godiamoci
Mr. Lucky:
Cheater’s Town è una ballata rock che spazza in una decina di secondi gli anni che ci hanno diviso dai suoi successi, il calendario perde consistenza e il lamento d’amore e la passione ritornano a galla, un brano splendido.
We Let Her Down ci riporta alla realtà, sempre di ballata parliamo, si mischia al pop forse per questo è da preferire la tenue piacevolezza che distilla
You don’t Cry Like I Do, la voce di Chris prende il volo e si trascina dietro la canzone.
Ma ecco che si scivola nel cuore di Dixieland, dove il suono dei bianchi si mischia al linguaggio degli afro e la sezione fiati e il ritmo solare di
We’ve got Tomorrow è contagioso, ideale per ripresentare quel capolavoro di
Breaking Apart, credo che si possa annoverare tra la ballate più belle della sua carriera, contenuta nel disco del 1998
Speak on the Devil, cantata questa volta insieme a Trisha Yearwood (bravi entrambi, ma resto fedele alla versione originale, molto più struggente e malinconica), quindi
Baby Baby acquista valore maggior come ballata per scoprire che il rock e le chitarre graffiano ancora quando si affacciano alla porta, e non possono che essere i benvenuti se il risultato sono le trascinanti
Mr. Lonely Man e
Best I Ever Had ma anche
We Lost Our Way e
Very Pretty Girl sono di tutto rispetto.
Altro duetto questa volta con Michelle Branch, altra ballad convincente
I Lose my Heart, l’aria di
Summer Holiday è rassicurante sul conto del ritorno di Isaak, ha proprio il tocco di quelle giornate spensierate, splendido viaggio sotto al sole di quelli che ricordi sempre con estremo piacere. Anche se nel finale si rilassa forse un po’ troppo in
Take My Heart, il soul-rock fresco di
Big Wide Wonderful World conferma la vitalità del lavoro di
Chris Isaak e
Mr. Lucky finalmente rinfresca la tabella dei suoi ultimi successi.