CASEY BERRY & THE LIVE TEXAS MOSQUITOES (Vintage)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  12/02/2008
    

Uno dei tanti e talentuosi sconosciuti songwriter che popolano il Texas difficile da trovare in giro, del suo esordio 2003, Glem of Hope, mi sa che una copia forse la si riesce a trovare solo dai suoi amici più stretti ma è bastato a Casey Berry per trovare persone di fiducia e l’aiuto per continuare a pubblicare la sua musica. Insegnante di chitarra ad Amarillo in un negozio di dischi, quel luogo suggestivo è stato il suo trampolino di lancio dove ha incontrato Jim Whisenhunt dei Cooder Grow e da lì hanno iniziato a collaborare e a suonare insieme, si è aggregato al resto della band e Matt Martindale ha ricambiato aiutandolo a trovare la propria strada.
Casey Berry è un roots rocker con le palle, di quelli che fanno trasudare da ogni nota la terra che calpesta ogni giorno alla ricerca di un posto dove poter suonare la chitarra e diffondere le sue storie popolate dagli amanti dei fuorilegge, paesaggi soleggiati e isolati, spirituali, scenari da perdenti direbbero i patetici figli del progresso commerciale ma del vento del potere non ce ne frega molto, a noi interessa la musica. Assieme ai The Live Texas Mosquitoes che hanno il compito di accendere la miccia, Vintage pubblicato alla fine del 2007 è un album di pura dinamite roost texana tra rock e ballate elettro-acustiche, fascino stradaiolo tambureggiante, messico e chitarre disegnano la scenografia sin dall’iniziale terzetto di ballads energiche ed elettriche come I Know a Liar, alle splendide Baby When You’re Blue scritta con Matt Martindale e Lose, Lose Scenario che presentano un songwriter solido, voce e atmosfere che catturano immediatamente.
Country dalla slide tosta nella trascinante Sister So Long a quello che ha il sapore degli anni ’70 del roots chitarristico incantevole di Remember Mobile che entra anche in un altro brano di spessore come Before the Sunrise con un altro lavoro alla pedal steel da incorniciare. Ma è un continuo susseguirsi di piacevoli roostate tipicamente texane, Something About You dove entrano violino e armonica a partecipare alla festa che può continuare, Nothing To Do With Love altro slow roots corposo fino alla trascinante Cocaine Jane, pura goduria texana quella che riporta alla mente gli spazi aperti e sconfinati del Texas, piano ballerino e ritmo che diventa contagioso, ma quello è un filo conduttore che non si spezza mai anche quando si smorzano i toni, Chasing the Wind che resta elettrica e non possono mancare gli scenari da fuorilegge di Otlaws Last Stand, altro energico e convincente saggio rootsy made in Texas che riversa anche nella conclusiva leggiadra bellezza di Round and Round. Roots rocker nostalgico di gran carisma ed è una fortuna che esistano ancora…