BOBBY DUNCAN (Lonesome Town)
Discografia border=parole del Pelle

        

  Recensione del  12/09/2006
    

Cresciuto a Arlington con le stelle della musica country -Garth Brooks e George Strait- ha trovato nelle istituzioni scolastiche (impensabile in un paese bigotto come l’Italia) la spinta a intraprendere lo studio della chitarra per un periodo lungo ben otto anni, dove ha scoperto di essersi innamorato della Texas Music e di songwriter come Robert Earl Keen, Cory Morrow, Pat Green e Walt Wilkins. Non sorprende allora riscoprirlo anche abile songwriter (ha inziato a 16 anni, ma dalle sue parti è naturale) voce decisa che percorre la strada di Cody Canada anche se il suono è diverso, ma lui è texano e anche Lonesome Town.
Gavetta classica, comparsate agli Open Mic ed è proprio in quegli show che incontra uno dei suoi idoli che decide di collaborare alla stesura del suo album di debutto, lui è Walt Wilkins, e insieme producono questo disco, rock infarcito di slide con qualche violino, molto leggero come i fraseggi pop appena accennati – tutto ben dosato nella solare Back Out on the Town, che ripete in This Aint Love molto più a suo agio sulle strade di casa, chitarre e melodia pulita per canzoni che prendono immediatamente anche l’ascoltatore più distratto.
Ecco la languida Live your Life più nella norma, Hometown City Limit Sign che con quell’andamento elettro-acustico morbido è più accattivante forse perchè il country prende posto in prima fila (per questo piace di più?) comunque sia Bobby prosegue senza titubanze e Dallas è un bel sentire, roots più elettrico anche se a basso voltaggio a mostrare sfaccettature interessanti, dalll’uso di una strumentazione più ricca, alla scrittura, allo spazio che si ricuce un solo degno di nota, tra telecaster e slide, insomma un brano pieno di fascino che genera un seguito nella saltellante e avvolgente Lonesome Town.
Qualche doverosa sosta, prima con Miles Away - rock ballad accattivante- e la più agreste e dolciastra Back To You, prima di tornare per chiudere con un trittico all’altezza delle influenze texane di Lonesome Town: viaggio verso Austin per un rock e country come la deliziosa I’m Goin’ Crazy, e tornare a casa non può che giovare al disco, così ci si sposta con piacere per un giro danzerino nelle road house per il rockaccio bucolico di My Brew and Me con Bobby in palla anche nella chiusura perfetta di My Last Goodbye, tra elettrico, mandolino e sano country in una slow ballad in sintonia coi suoi amati songwriters.