CASH MONIES AND THE JETSETTER (Thinkin’ out Loud)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  03/03/2005
    

La produzione di Dan Baird –che a parte i George Satellite, sembra avere molte altre qualità- ha attirato la carta stampata che seppur scrivono parecchie castronerie (passabile ma discutibile, l’accostare la voce di Jim Gaddis a quella di Steve Earle, da licenziamento il tirare in ballo la matrice southern(!) per l’originalità dei riff della Telecaster). La penna del Boston Globe è servita lo stesso, per portare alla luce il periodo vitale della prima giovinezza del leader dei Cash Monies and the Jetsetter, ovvero quello lungo il fiume Mississippi che dalla Louisiana costeggia il Texas.
Fondamentale perché da quell’incrocio arrivanano le influenze country-rock che solcano quest’ultimo Thinkin’ Out Loud (secondo disco dopo l’esordio omonimo del 2001, infarcito maggiormente dall’honky tonk) che sembrano tirare nella partita i ricordi degli Uncle Tupelo più dolci. La voce e le storie delle piccole città di provincia ci sono, basta ascoltare le avvisaglie dei violini che aprono l’elettro-acustica Get it on the Way che alza il ritmo nella coda finale, allo scherzoso country-rock di Worth a Damn instradato da un suggestivo violino.
Ma i giochi iniziano in una apertura molto convincente con 15 years, il banjo entra a far parte piacevolmente della strumentazione ma l’accento cade sulle chitarre adatte a narrare di una ragazza della Virginia, sempre di loro si parla e ancora con riff seducenti nella splendida rock ballad di Broken Glass. Lavorano piacevolmente quando si accostano alle tradizioni della country music, Takin’ it Out tira in ballo le armonie alla Johnny Cash, spavalda e campagnola come Out of My Reach, piacciono come il rockabilly che si mischia al roots di Here With Me, un classico melodramma che al testo trova nei riff i maggior appigli.
Torna il banjo nella deliziosa Cemetery Hill che viaggia davvero con grazia nel vento texano, stessi paesaggi nella malinconica e appassionante Someday, scatti nervosi che calamitano la melodia generale che si affiancano al banjo nel bel rock di Cleaning Up per chiudure splendidamente Thinkin’ Out Loud imbracciando le chitarre, per un’uno-due muscolare. Dalla tosta Daddy’s Girl al rock fluido di Make Mine Stronger che in versi come questo “If I’m going home, I’m gonna drink her pretty tonight” riassumono la filosofia dei Cash Monies and the Jetsetter.