ERIC BRACE & PETER COOPER (You Don’t Have to Like Them Both)
Discografia border=Pelle

  

  Recensione del  01/03/2009
    

Il giornalista Peter Cooper aveva sorpreso un po’ tutti, non solo i colleghi di lavoro con l’interessante Cautionary Tales, ed eccolo ritornare a impugnare il microfono ma stavolta per un progetto particolare in compagnia del leader dei Last Train Home -band Nashvilliana-, rivisitando celebri brani inframezzati da alcune nuove canzoni. Da una parte abbiamo nomi come Kristofferson, Jim Lauderdale, Todd Snider dall’altra uno stuolo di bravi musicisti (Lloyd Green, che recentemente è stato nominato con un Grammy), Dave Roe al basso (band di Johnny Cash) e con Eric Brace e Peter Cooper alle chitarre: You Don't Have to Like Them Both il titolo del disco, un omaggio alle canzoni che non solo a loro stanno particolarmente a cuore: atmosfere elettro-acustiche congeniali alla contrapposizioni di due voci calde e gentili macchiate dal country, tra mandolini e slide sinuose tocca aprire ad Eric Brace con la sua I Know Bird, bella la melodia per un brano toccante che regge al confronto con le loro scelte: di David Olney il country old-style di Omar Blues #2, per poi regalare a chi ama la buona musica una cover splendida di Down to the Well che è il simbolo del periodo roots di un bravo singer/songwriter come Kevin Gordon che purtroppo ha virato verso atmosfere bluesy.
Brano intenso, cantato con trasporto emozionale da Eric e Peter, riff malinconici che con il piano costruiscono una slow ballad sempre meravigliosa. Seconda nuova canzone e altra perla questa volta dalla penna di Peter Cooper, dolce come la fisa che attraversa Drinking from a Swimming Pool, deliziosa, poi la slide e il coro a due voci è perfetto. Country border che richiede un’ascolto supplementare. Ancora Cooper con The Man Who Loves to Hate, il country si fa troppo velato e il pop guadagna spazio, bene i riff meno la sezione fiati troppo invadente, va un po’ meglio con la morbida country-traditional The First in Line, però l’accoppiata non è proprio memorabile ci vuole il tocco di Todd Snider per una Denali, Not McKinley per ritornare in carreggiata, sempre country ma di altro spessore anche se si tratta sempre di una ballata, ma più ruspante e vivace e non poteva certo mancare in questa rassegna agreste, Jim Lauderdale con I Know Better Now, lamento strappacuori ma sempre dotato di una luce intensa.
Un disco che dolcemente scivola via con qualche altra sorpresa, ma se la ridente Lucky Bones la si conosce, con Her Bright Haunts Me Still si può ancora una volta apprezzare il lavoro della coppia Brace&Cooper che lascia l’amaro in bocca non perché la canzone non sia deliziosa ma proprio per quelle sensazioni di un’occasione persa, per un disco nuovo di zecca (tanto per completare mancano Just the Other Side of Nowhere del grande Kris Kristofferson e una versione acustica di Yesterdays And Used To Be's di Todd Snider).