BRETT CRENSHAW (Another Late Night)
Discografia border=parole del Pelle

          

  Recensione del  01/03/2009
    

Molto amico di Rich O’Toole ma sebbene cerchino di seguire la stessa rotta - quel filone rockettaro infarcito di country - Brett Crenshaw e la sua band sono molto più amichevoli con il mainstream laccato ma qualcosa i ragazzi fanno intravedere con carisma e canzoni di un certo spessore. Il loro esordio è in perfetta sintonia con molti ragazzi della loro età e della loro amata terra, una volta terminata l’università hanno preso chitarra e penna per iniziare a cantare, ma la strada è turtuosa e bisogna lasciare qualcosa durante il tragitto sperando di tornare a riprenderselo.
Nella famiglia di Brett se ne respirava di musica fin da piccoli, il nonno suonava il violino a Bay City quando la texas music era anch'essa in fasce, e lui molti anni dopo lo ricorda nelle sue canzoni e nella strumentazione e seppur con diversi cambi in corsa alla line-up, l’arrivo del bassista Brian Kirkpatrick ha assestato il passo ed hanno iniziato a carburare. Another Late Night, album di debutto, è balzato all’attenzione del circuito radiofonico sulla scia delle schitarrate del singolo Tryin’ To Keep Up. Opened Up My Eyes seppur incamminandosi lungo gli stessi sentieri, ha una maggiore cura del suono, refrain e melodia girano molto più sicuri e meno scontati e Brett Crenshaw sembra pronto a non farsi facilmente etichettare.
La fin troppo dolce Back Burner ci smentisce immediatamente, ahimè, ma i violini e la strumentazione elettro-acustica della country roots ballad di Life in a Country Song fanno riprendere quota ad Another Late Night, splendida nel suo girare tra il ruspante e l’elettrico e si capisce che quelle concessioni al commerciale nascondono forse la sua vera attitudine verso la Texas Music. Si continua a gonfie vele anche per il rock di una piacevole Cuttin’ Loose, ma i violini nervosi non scalfiscono la patinatura di Broke Free come anche per Maybe It’s Best e Another Love Song. Chance e Half A Mile To Go hanno più vigore nel loro stampo radiofonico, e alla solarità di Back Country Road fa coppia la conclusiva e acustica Up in Heaven, tra mandolino e violino mostra le capacità di scrittura di Brett Crenshaw che di strada da percorrere ne ha ancora parecchia ma la materia prima su cui lavorare non manca, dipende solo da loro.