Sembra che sia sulla scena musicale chissà da quanto tempo, e invece solo nello scorso decennio ha iniziato a far sul serio con la sua chitarra in
A Crack in time, riscuotendo i primi consensi lontano da casa e addirittura in terra d’Oltrape dove conobbe P. Mathe e la New Rose, artefici di quella prima pubblicazione (terra a dire il vero a cui è rimasto fedele negli anni, e anche in quest’ultimo
Unrepentant non manca una canzone in lingua francese nel conclusivo omaggio di
Petit Gars dove divide la scena con una sensuale tromba).
Il texas songwriter di Austin è arrivato al tredicesimo album e l’american rocker anche se non fa stridere molto le chitarre sembra più continuo rispetto ad un periodo piuttosto altalenante (finito col positivo
In Spite of it All): apre il disco con una live song dal titolo emblematico,
Are you ready? con il vociare del pubblico in sottofondo che lo acclama man mano che la chitarra alza il ritmo, mostra immediatamente che la sezione fiati sarà spesso sotto le luci dei riflettori e sebbene qualche tastiera non sempre è calzante al suond generale, le canzoni hanno diversi appigli interessanti: gli archi e la malinconia del coro che apre la convincente
Free in Freedom, vengono sopraffatti da piano e chitarre che avvolgono subito l’atmosfera corale, anima soul e refrain azzeccati che spaziano anche nella bella bluesy
Don’t Want go to Heaven, semplice e divertente con l’aggiunta di una armonica al piano cha fa molto saloon degli anni d’oro. Quando poi i chiaroscuri guadagnano la scena in
Midnite Man, i sentimenti vengono accerchiati da una sinuosa e deliziosa melodia, notturna e malinconica.
Un brano splendido. Sempre l’amore protagonista nella magica
When you smile at me, fin troppo ironica ma dipende dai punti di vista, ma anche quando riprende la strada di casa verso Austin per parlare di locali dove ascoltare buona musica, ovviamente la scelta è quella giusta per ambientare le motivazioni di una
Why I Love Her dai gusti retrò per poi lanciarsi in
The More I Know che sa come restituire il fascino del torbido
Calvin Russell, poi quel sax spavaldo lo aiuta molto.
Battute conclusive affidate ad un’altra ballata intensa come
Me and You e alla roccata
Different People che è un po’ il suo marchio di fabbrica.
Unrepentant ha un’aria e suoni malinconici, a tratti scanzonate e divertenti, ma sempre nello stile che ci ha abituati
Calvin Russell.