ROGER CLYNE & THE PEACEMAKERS (Turbo Ocho) CD/DVD
Discografia border=Pelle

     

  

  Recensione del  01/02/2009


    

Ci voleva proprio l’aria di una terra come il Mexico per rischiarare le american rock nights di Roger Clyne e dei Peacemakers: tra i ritmi mariachi, le chitarre avvolgenti, il clima corale e l’energia del viaggio che contraddistingue Turbo Ocho, da gustare tutto nel Dvd annesso (immagini amatoriali da una villetta sul mare, dove lo sfondo è una spiaggia al tramonto nel periodo natalizio con suoni e registrazioni che ci catapultano nel mexican style di fondo, e Roger Clyne in perfetta lingua locale e camera a mano inizia a descrivere il senso del film), ovvero la storia e il percorso di un disco creato in un viaggio a Rocky Point di 8 giorni con una canzone scritta e registrata, ogni ventiquattro ore per la gioia dei fans che popolano la rete e che li hanno seguiti in questo esperimento, quotidianemente, nel Blog, e dal vivo per quei pochi fortunati che ne hanno gustato le gesta nel concerto in riva al mare -alcuni stralci deliziosi del DVD.
Un disco che solo una band indipendente come loro può permettersi di portare a compimento in questo modo, il fervore è quello che Roger portava con se ai tempi del sound, sempre dall’Arizona, dei Refreshments quando scrivevano canzoni per il cartoon King of Hill (ambientato in Texas, serie molto conosciuta e premiata che dopo 13 stagioni è stata affossata dalla Fox) Turbo Ocho è il loro quinto disco, continuano a macinare rock, suoni muscolari che I Speak your language lascia intuire nelle liriche ariose di “When you smile / All the darkness disappears / When you smile / That’s all I need to hear” lasciandosi contaminare dai suoni di confine nella successiva e deliziosa State of the Art giocata intorno alle chitarre e al ritmo border della sezione fiati che seppur in lontananza, tiene le redini di tutto il progetto.
Urla Roger in I Know You Know altro rock spiritato mentre quando si tratta di sfoderare una ballata, la slide di Summer Number 39 e della struggente Persephone preparano piatti succolenti, introspettivi, ma sempre con il calore della costa soleggiata, come l’armonica che apre lo splendido rock di una Mercy, sbarazzina e coinvolgente. Insomma l’aria di confine è salutare è il disco alterna questi paesaggi, ‘Vamos’ dice Roger mentre il suono mariachi della tromba di I Can Drink the Water si diffonde nell’aria, tra margaritas e desideri alcolici, chitarre e mexico la fanna da padrone, ma l’aria di festa è contagiosa e la divertente e squillante I Do spiega che dopotutto i Peacemakers amano molto il loro lavoro e il coro è chiaro “Baby, I do love rock’n’roll”.
Manana e si continua a far baldoria, ritmo ballerino corale e trombe in gran spolvero, mentre Captain Suburbua è tutta riff e melodia, prima di chiudere con la spumeggiante e ironica Mexicosis. Rock, Texas style e Mexican Music, questo è il delizioso viaggio offerto da Turbo Ocho.