HUNTER McKITHAN BAND (Shape It All)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  05/08/2007
    

Dalla soleggiata costa Texana, quella che si affaccia sul Golfo del Mexico, arriva il calore e l’energia di una band tutto sudore e chitarre, che la Jamaica Beach (in quel di Galveston) ha visto crescere anche in popolarità: la Hunter McKithan Band. Sul palco sanno davvero come farsi apprezzare, strumentazione scarna ma essenziale, per un rock chitarristico che oscilla tra leggere puntate in territorio southern e passaggi in terre di casa, hanno forgiato un proprio stile nella Texas Music e hanno catturato l’attenzione immediatamente non solo nei loro confini, dove hanno costruito un nutrito stuolo di fan, spingendosi verso Houston e nei dintorni di Austin, New Braunfels per l’esattezza, dove suonano spesso.
Shape it All è il titolo del loro album di esordio realizzato nell’agosto del 2007 ed è anche il brano che ci presenta in apertura il lato ruvido dei ragazzi, riff asprigni accompagnano un rock solare e avvolgente tenendo sempre sotto controllo la melodia come la seguente Finally Free, altro brano brillante che mantiene il livello del suono piuttosto alto.
Ma sono pur sempre texani, quindi eccoti una dietro l’altra un trittico di rock ballad piene di fascino come Nothin, Fallin’ from High e One More Tear dove le chitarre anche se a velocità dimezzata ne tratteggiano il lato più introspettivo e classico, mentre la splendida Here in Texas ha decisamente i boots ben saldi nella terra polverosa di casa. Si torna a spingere sull’accelleratore al giro di boa con First to Say Goodbye, rock texano arioso e trascinante, con Help Me Out e Change che si accendono a tratti, ma scegliendo i tempi giusti.
Per il finale tirano dritti con i riff contagiosi della bella Before My Heart, sfavillante dall’inizio alla fine per chiudere con due meravigliose canzoni: Home Away from Home, un viaggio on the road tra ricordi e pensieri di casa per un manifesto del suono texano, infarcito di assoli intensi e caldi che ci accompagnano verso l’altra faccia del calore e della bellezza del Lone Star State, per una ghost track dall’aria border, piena di chitarre acustiche, cantata con trasporto per una perla che testimonia le qualità della Hunter McKithan Band. Segnatevi questo nome mi raccomando.