TREVOR ALGUIRE (Thirty Year Run)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  02/01/2009
    

Il canadese Trevor Alguire ospite fisso agli Juno Awards, premio musicale tutto canadese, non porta nei suoi dischi il gelo della sua terra ma il sole del Texas e con As of Yesterday ne avevamo saggiato il talento (alle spalle c’è anche Narrowed Down del 2004). Dopo un lungo tour, consacrazioni radiofoniche e live, un giretto interessante in Europa e nel Nord America, le storie di strada, quei quadretti di vita rurale, caratterizzata da persone semplici che hanno storie, grandi o piccole che siano, sempre interessanti da narrare ed ascoltare, lo riportano nel periodo giusto per riscaldare queste fredde giornate dell’anno, con ballate elettriche dolci ed energiche, tra folk, rock e country agreste (quel gioiellino ruspante di Full of rest che apre Thirty Year Run, da il senso di dove si va a parare con la musica di Trevor Alguire).
Schietto, con quell’aria taciturna, ci delizia quando imbraccia l’armonica e dedica a Sarah un fraseggio roots splendido, l’amore va e viene, lo si perde e lo si ritrova per fortuna. Voce calda, strumentazione ricca come sempre, folk-roots cantati con trasporto, Troubles Me So o la sensuale Understand che non si può non cantare insieme a lui, a ballate che lasciano il segno: dall’avvolgente aria border della piacevole Give Up Molly, la malinconica Away From You Know che cresce d’intensità con lo scorrere dei minuti, a il violino e il mandolino della title-track, che stanno a significare che il buon Trevor è in salute, come il suo country-pensiero (gli echi bluegrass di Cold Cold December invece li lascerei stare).
Certo non possono non mancare brani più roccati, a velocizzare Thirty Year Run ci pensano These Words, bel rock-country spigliato, da preferire alle escursioni rock’n’roll molto anni ‘70 di Letting You In che sa di gia sentito (meglio The One allora, che fa viaggiare a mille le chitarre), o la tagliente e limpida Like Old Times. Il bel viaggio chitarristico di Follow You chiude un disco riuscito, come da tempo Trevor Alguire ci ha abituati.