Dalla scena di Lubbock e dintorni si affaccia
Brian Milson, country texano che schiaccia l’occhio alle tradizioni ma lo fa mischiando bene anche altri ingredienti, rock, bei riff, mandolini e sapori di confine dimostrando una maturità nella scrittura e nel saper miscelare bene gli ingredienti, che sono tanti, in questo loro disco di esordio,
Walkin’ a Thin Line, indispensabile in queste grigie e freddolose giornate. Fa coppia con la The Short Road, la band che lo segue dal 2003 quando dopo essersi laureati alla Texas Tech tutti insieme hanno inziato a suonare nelle campagne rurali vicino casa, e il country che si respira sin dall’apertura di
5 Plays for a Quarter è di quelli spassosi e ballerini, violini e sano texas country ruspante.
Clima festaiolo da dance hall di tutto rispetto quelle che non disprezzano i cambi di ritmo passando tra territori più elettrici come in
Your Kiss dove c’è spazio anche per i mandolini e per il piano ma si corre abbastanza per mantenere i tempi e quando si preme il freno, vengono fuori roots-country splendidi come
Come Undone.
My Best Friend ha il sapore di Nashville ascoltando il piano iniziale, ma per fortuna è solo un doveroso tributo ad un amico perchè Brian Milson è capace di fare molto meglio,
Walkin' a Thin Line serve per cancellare quelle sensazioni passeggere, country agreste bello vivace superiore a
Drunk Dialin che comunque si da ascoltare. Ma il meglio se lo tiene nella parte conclusiva: l’attacco fiero e solido di
No Matter what the Coast è quello che ci voleva, riff di spessore, voce impostata e uno splendido roots-country è bello che servito, bel gioco di chitarre e violini sbarazzini completano l’opera che continua con l’aria di confine che aleggia intorno alla meravigliosa slow ballad
Hurting Out Loud, il sole del Messico e lo spirito del Texas a braccetto.
Ragazzo di talento
Brian Milson, eccolo indurire il suono e i riff diventano corrosivi e potenti,
Help Me Remember How to Smile è dura in tutti i sensi, splendida perché tiene sempre i piedi nel country. A chiudere
Walkin’ a Thin Line non poteva mancare un valzerone ma alla texana, pieno di riff e violini come
Waltz from your Memory. Un disco convincente, allegro, simbolo della sana Texas Music e della spensieratezza di quei luoghi.